Dopo l’aggressione dello scorso 30 agosto ai danni dei titolari della pizzeria “I tre molini” a due passi dal centro cittadino, giovedì 6 maggio nuovo episodio delinquenziale nei confronti dei tre titolari del locale e del loro padre.
Nel corso della prima aggressione per mano di due trentenni, un rumeno e un ucraino in stato di ebbrezza, uno dei titolari riportò la perdita di due denti, la titolare fu strattonata e scaraventata a terra e contro il terzo urla e invettive. Gli uomini dell’Arma condussero i due esagitati in caserma e vennero collocati agli arresti domiciliari. L’uomo di cittadinanza rumena, però, abita a poco meno di dieci metri dal locale vittima dell’aggressione e la decisione dei domiciliari non presa a cuor leggero dai titolari vessati.
A distanza di circa nove mesi da quella domenica pomeriggio, lo scorso 7 maggio il cittadino rumeno, evadendo dagli obblighi dei domiciliari, ha nuovamente raggiunto la pizzeria attigua alla sua abitazione. Secondo quanto appreso, pare anche stavolta l’uomo fosse in stato di ebrezza ed abbia aggredito il papà dei titolari tornando a inveire, armato di un coltello di circa quindici centimetri, contro i tre titolari. Allertate, le forze dell’ordine hanno così raggiunto il luogo dell’aggressione e, secondo quanto appreso dall’avvocato Domenico Preziosa, legale dei titolari della pizzeria, condotto il malvivente nel carcere di Trani dove però è rimasto 48 ore per poi essere ricollocato ai domiciliari suscitando, ancora una volta, forte preoccupazione da parte dei responsabili del locale.
“Sia chiara una cosa”, ci spiega in premessa Savino Tedeschi uno dei tre fratelli titolari della pizzeria, “Il nostro grido di allarme e di aiuto non include alcuna forma di razzismo nei confronti del soggetto in questione o di suoi connazionali. Abbiamo amici e clienti stranieri squisiti e gentilissimi, la cui reputazione, molto spesso, viene guastata proprio da altri connazionali avvezzi a delinquere”.
“Siamo preoccupatissimi. Io, mia sorella, mio fratello. Anche mio padre è stato vittima di aggressione da parte del malvivente nostro vicino di casa”, continua Tedeschi, “Ringrazio i Carabinieri della Tenenza di Bisceglie che si sono prodigati in questi mesi. Grazie ai nostri clienti che ci hanno mostrato vicinanza e affetto. Mentre da parte delle istituzioni politiche della città di Bisceglie c’è stata solo solidarietà verbale. Non abbiamo notato grande sensibilità nei confronti della questione, eccezion fatta per un consigliere comunale che si è speso per far arrivare in pizzeria il sindaco”.
“Non crediamo possa essere possibile ricollocare a pochi passi da noi, dalla pizzeria che gestiamo con amore, con sacrificio, con passione, la stessa persona che si mostra puntualmente violenta e aggressiva nei nostri confronti”, sottolinea Savino, “Mia sorella, mamma di un bambino, è stata picchiata e vive ormai il suo lavoro con terrore. Esiste un problema di violenza contro le donne e violenza in generale che va preso seriamente in considerazione e risolto. Abbiamo paura di recarci a lavoro, il lavoro che amiamo. Tutto ciò non ha senso, non è giusto”, conclude Tedeschi.