Sottraevano le chiavi degli appartamenti ad ignare vittime con tecniche e messe in scena artatamente studiate, ne facevano subito una copia e si preoccupavano anche di farle ritrovare ai legittimi proprietari in modo da non destare sospetti. Successivamente individuavano dove fossero ubicate le abitazioni da svaligiare e, anche dopo mesi, tempo necessario per studiare le abitudini dei malcapitati di turno, entravano in azione, senza lasciare alcun segno di effrazione e pedinando contestualmente i padroni di casa per assicurarsi che non tornassero nella propria abitazione. Era questo il metodo della banda sgominata alle prime luci dell’alba di questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Trani nell’ambito dell’operazione “Open House”.
In esecuzione dell’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, sono finiti in carcere, tutti con precedenti penali alle spalle, i baresi Vito Genchi, ritenuto vertice dagli investigatori vertice della banda e contiguo al clan Montani di Bari, Nicola Vasienti, Domenico Franco e Giuseppe Leonetti, cui viene contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata ai furti in appartamento. Ai domiciliari sono finiti invece Domenico Genchi, Francesco Leonetti, Damiano Profeta, Paolo Accogli e Domenico Remini. Gli arrestati, tutti residenti a Bari e Modugno, di età compresa tra i 20 ed i 49 anni, operavano in tutta la provincia di Bari e Barletta-Andria-Trani.
Le indagini, coordinate da Luigi Scimè, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Trani, sono partite nel dicembre 2014, dopo un furto in un’abitazione a Trani nella quale i ladri avevano perso un cellulare durante la fuga. La banda, divisa in due squadre, era ben organizzata e strutturata: ognuno aveva compiti precisi ed era specializzato nel proprio ruolo. Si partiva dall’osservazione delle vittime nei parcheggi dei mercati rionali, di ipermercati, supermercati ed uffici postali, tutti luoghi molto affollati. Il malviventi valutavano accuratamente le vittime da colpire scegliendo con fiuto persone facoltose e dall’alto tenore di vita.
Lo schema tipico messo in atto dalla banda prevedeva la sottrazione momentanea delle chiavi lasciate incustodite nelle autovetture ma i ladri non disdegnavano metodi più elaborati quali vere e proprie messe in scena. Con fare da attori consumati i criminali avvicinavano le ignare vittime, spesso appartenenti alle categorie sociali più esposte al rischio, ed ogni volta con una scusa diversa sottraevano loro le chiavi dell’abitazione. Tra le “scenette” messe in pratica c’era anche quella dove i membri della banda si offrivano di aiutare la vittima nella sostituzione di un pneumatico precedentemente forato dagli stessi criminali. La vittima era cosi distratta e vulnerabile. Rubate, clonate e rimesse le chiavi al loro posto, altri quattro componenti della banda si occupavano invece dell’individuazione dell’obiettivo e dell’appartamento da svaligiare. Tramite la banca dati ACI ed il numero di targa delle auto delle vittime, risalivano all’indirizzo dell’abitazione del malcapitato di turno. Infine la banda si preparava al colpo vero e proprio, che spesso avveniva anche dopo mesi di appostamenti per studiare le abitudini e gli spostamenti delle vittime. Quando la banda entrava in azione, due membri si introducevano nell’appartamento, uno faceva da palo e un altro pedinava il padrone di casa in maniera tale da monitorare i tempi di rientro presso l’abitazione.
Almeno dieci i colpi messi a segno con il modus operandi succitato e svariate decine le chiavi sottratte e copiate, cinque delle quali rinvenute nelle perquisizioni di questa mattina e probabilmente pronte per essere utilizzate. Nel corso delle perquisizioni sono anche stati ritrovati tre orologi di dubbia provenienza che verranno analizzati per il prosieguo delle investigazioni.
I Carabinieri di Trani, oltre ad aver posto fine all’attività criminosa dei malviventi, hanno anche provveduto ad avvertire tutti i possibili obiettivi della banda, invitandoli a cambiare la serratura dei loro appartamenti. I militari, infine, nella conferenza stampa di questa mattina, ci hanno tenuto a diffondere alcuni consigli utili per evitare spiacevoli sorprese: non lasciare le chiavi dell’appartamento incustodite nella propria auto; non applicare targhette alle chiavi che possano dare indicazioni sull’indirizzo; in caso di lunghe assenze (come avviene durante le vacanze) fare in modo che non vi siano indizi che rendano evidente l’assenza in casa, facendo svuotare da qualcuno la cassetta della posta e chiedendo a persone fidate di dare segnali della presenza in casa. E ancora, evitare di fornire indicazioni sulle proprie condotte abituali e limitare il più possibile la custodia di oggetti di valore in casa. Consigliato anche l’abbinamento di allarmi attivi a quelli passivi (grate, inferriate ecc.).