Con il volto maldestramente travisato dai cappucci delle felpe indossate, hanno fatto irruzione in un ufficio di amministrazione condominiale a Corato e, terrorizzando una donna, parente del titolare, hanno arraffato il poco contante disponibile in cassa. Alla timida reazione della vittima, uno dei rapinatori, dopo aver estratto una pistola, ha esploso un colpo in aria, conficcatosi nel soffitto, e si è dato precipitosamente alla fuga con il complice, a bordo di una Fiat Uno. Per questo sono finiti in manette un albanese 24enne, residente a Bisceglie, già noto alle forze dell’ordine e un sorvegliato speciale tranese di 25 anni, arrestati dai Carabinieri della Tenenza di Bisceglie, coadiuvati dall’intero apparato della Compagnia Carabinieri di Trani.
Le immediate investigazioni condotte inizialmente dai Carabinieri della Stazione di Corato, mediante la visione delle immagini impresse dai sistemi di videosorveglianza esistenti nella zona, ha consentito di risalire alla targa del veicolo (risultato provento di furto perpetrato in Trani nei giorni precedenti) e di diramare le ricerche mediante la Centrale Operativa “112”. Udita la notizia, una pattuglia della Tenenza di Bisceglie, in transito nei pressi di quella stazione ferroviaria, ha notato due individui intenti ad incendiare proprio una Fiat Uno dello stesso colore di quella impiegata nella rapina commessa a Corato. Immediato è stato l’intervento dei militari, che hanno subito bloccato l’albanese, mentre il complice, riuscito momentaneamente a dileguarsi, è stato poco dopo rintracciato e tratto in arresto presso il proprio domicilio. Le perquisizioni personali e domiciliari hanno consentito il rinvenimento di una pistola con matricola abrasa, carica di munizioni, perfettamente funzionante, nonché di parte del bottino.
I due, condotti presso la Casa Circondariale di Trani come disposto dall’Autorità Giudiziaria, dovranno ora rispondere, in concorso, di rapina aggravata, incendio, ricettazione, accensione ed esplosioni pericolose, nonché porto e detenzione di arma clandestina. Il sorvegliato speciale di Trani, invece, dovrà rispondere anche della violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione cui era sottoposto.
L’arma, sequestrata, verrà poi sottoposta ad accertamenti tecnico-balistici da parte dei militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Bari.