Esprimere dissenso per il decreto 142/2015, ritenuto lesivo della loro libertà. Per questo nel pomeriggio di giovedì 5 maggio, intorno alle ore 16:30, i richiedenti asilo politico ospitati a Villa San Giuseppe hanno raggiunto la caserma dei carabinieri di Bisceglie e manifestato, in maniera civile e senza alcuna tensione, la loro contrarietà al nuovo decreto che, all’articolo 10 comma 2, stabilisce che “è consentita l’uscita dal centro nelle ore diurne […] con obbligo di rientro nelle ore notturne” e che “il richiedente può chiedere al prefetto un permesso temporaneo di allontanamento dal centro per un periodo di tempo diverso o superiore a quello di uscita, per rilevanti motivi personali o per motivi attinenti all’esame della domanda”. La legge, al contempo, all’articolo 23, precisa che “la mancata presentazione presso la struttura individuata ovvero l’abbandono del centro di accoglienza da parte del richiedente, senza preventiva motivata comunicazione alla prefettura” costituisce motivo di revoca delle condizioni di accoglienza. Con un cambiamento sensibile rispetto alla precedente normativa, che fissava in tre giorni il tempo massimo in cui i richiedenti asilo potessero restare fuori dalla struttura senza chiedere alcun permesso.
“Vedono le nuove norme come un irrigidimento sulla loro libertà di movimento”, ha spiegato Gianpietro Losapio, presidente della Cooperativa Sociale Comunità Oasi 2 che gestisce la struttura di Villa San Giuseppe. “Per questo hanno voluto far sentire la propria voce in maniera civile, con una ‘manifestazione’ spontanea, autentica. Hanno chiesto un incontro con le forze dell’ordine. Il Capitano Sergio Riccardi ha illustrato i contenuti della normativa e spiegato che si tratta di una legge dello Stato che vale per tutte le strutture di accoglienza, non certo di un regolamento stabilito dalla nostra comunità, come qualcuno di loro aveva anche pensato. La rabbia per il nuovo decreto si somma all’esasperazione di alcuni ospiti che da due anni attendono di sapere se otterranno l’asilo politico”, ha precisato Losapio. “Uno stato di sospensione giuridica troppo lungo e poco compatibile con accoglienza e integrazione”.
Dopo l’incontro tra una delegazione di richiedenti asilo, il presidente della Cooperativa Sociale Comunità Oasi 2 e il capitano dei Carabinieri di Bisceglie, i cittadini stranieri hanno sciolto la loro protesta e sono andati via senza causare alcun problema di ordine pubblico.