“Giù le mani dalle nostre piantine!”. È l’appello, giustamente urlato, della Cooperativa “Uno Tra Noi”, vittima di un episodio deplorevole e vile: il furto di due piantine dalla propria aiuola sensoriale, curata da ragazzi diversamente abili con

Ragazzi diversamente abili al lavoro nell'aiuola sensoriale

Ragazzi diversamente abili al lavoro nell’aiuola sensoriale

l’obiettivo di stimolare i loro sensi.

L’aiuola, che non era stata ancora inaugurata, è allestita nella rotonda di via Giuliani, angolo via Martiri di Via Fani, in prossimità della pompa di benzina. “Non avevamo ancora tagliato il nastro”, ci fanno sapere dalla cooperativa, “perché stavamo aspettando che l’Istituto Tecnico Commerciale, insieme a cui cureremo l’aiuola, apponesse i propri cartelli. Avevamo chiesto inoltre al Comune di realizzare uno scivolo che facilitasse l’accesso dei nostri ospiti in carrozzina. Nell’attesa che si realizzassero questi accorgimenti, però, dal 28 aprile ci siamo messi al lavoro con quotidianità e costanza insieme ai nostri ragazzi, abbiamo messo a dimora alcune piante e ogni giorno siamo andati a curarle. Un modo, questo, per far vivere ai nostri ospiti un’esperienza diversa, stimolando le loro percezioni sensoriali, e per dare un segnale della loro attività ai residenti del quartiere e della zona”.

Fino alla triste scoperta del vergognoso furto, avvenuta il 29 maggio. “Non abbiamo idea di chi possa essere l’autore di questo gesto orribile. Avevamo scelto esemplari di piante non comuni per Aiuola sensoriale_2dare l’idea ai ragazzi della straordinaria varietà che ci offre la natura. Questo probabilmente ha attirato l’attenzione di qualcuno. Preghiamo chiunque fosse stato o chiunque abbia visto qualcosa, di avvisarci. Tutti dovremmo avere cura della nostra città ed evitare che questi incresciosi episodi possano ripetersi”.

“Come se non bastasse, la mattina del 29 maggio è stata ritrovata anche una siringa nella stessa aiuola, che ricordiamo essere frequentata per la manutenzione da persone diversamente abili, e quindi in condizioni da tutelare. Non crediamo”, concludono dalla cooperativa Uno Tra Noi, “che lasciare lì e per strada siringhe sia un modo educativo e igienico nei riguardi di tutti i cittadini”.