Cinquemila litri di latte, cui era stata attribuita una durabilità di uno e due giorni superiore a quella prescritta, sono stati sequestrati due giorni fa in un deposito di prodotti lattiero-caseari di Bisceglie, il cui gestore tuttavia non ha alcuna responsabilità sulla frode.

Ad effettuare l’operazione i carabinieri del Nas di Bari, nell’ambito di controlli in campo nazionale disposti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. Secondo le disposizioni vigenti, a garanzia del consumatore, per la data di scadenza del latte fresco pastorizzato e del latte fresco pastorizzato ad alta qualità, ovvero le due tipologie sequestrate, è determinante il sesto giorno successivo a quello della pastorizzazione, il trattamento termico. Dai controlli dei militari è emersa la scorretta prassi di attribuzione della scadenza, soprattutto da aziende con sede di produzione lontane dal territorio regionale, in modo da recuperare i tempi di lavorazione e distribuzione rispetto alle aziende locali.

Oltre al sequestro della partita di latte del valore di circa 7.500 euro, per il responsabile dell’azienda produttrice, una ditta molisana, è scattata una multa di mille euro. Il latte era destinato ai supermercati del nord barese e del nord della Puglia, compresa Bisceglie, ma è bene precisare che non si trattasse di prodotti nocivi per la salute (il latte, al momento del sequestro, non era scaduto e, ritirato, sarà trasformato in altri prodotti lattiero-caseari). Come spiegano i carabinieri del Nas di Bari, l’operazione è volta garantire il rispetto delle norme a tutela dei consumatori, per evitare che si possa spacciare un prodotto per quello che in fondo non è, non rispettando tutte le caratteristiche che dovrebbe avere. E l’azione dei Nas è anche finalizzata a combattere la concorrenza sleale nei confronti dei produttori locali che giornalmente producono e forniscono supermercati e rivenditori della zona.