In risposta alla nota inviata in redazione dalla dott.ssa Maria Patimo, medico del 118 di Bisceglie, nella quale si denunciava la mancanza di personale medico in servizio, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche risponde con una lettera che di seguito riportiamo integralmente.

“Troviamo l’intervento denigratorio e fazioso, creando un clima di terrorismo psicologico, scatenando sentimenti di paura ed insicurezza ingiustificata in chi lo legge. La dott.ssa Patimo ha voluto attenzionare la popolazione, nonché gli organi istituzionali sulla ben nota carenza dei medici nel Sistema 118, problematica comune e nota a livello nazionale dettata da una tipologia di contratto non più attrattivo, utilizzando dei messaggi non corretti. Obiettivamente, pur condividendo l’importanza nella struttura di emergenza della presenza del  medico, non capiamo la “guerra di posizione” orientata a denigrare l’eccellente operato degli altri professionisti.

Dire che l’ambulanza “India” con Team Leader l’Infermiere a differenza di quella “Mike” con Team Leader il medico“ non può intervenire sui codici rossi è una falsità poiché la dott.ssa Patimo forse dimentica che l’India come da regolamento regionale è un Mezzo di Soccorso Avanzato (A.L.S. Advance Life Support) parimenti alla Mike. Probabilmente la dott.ssa si sarà confusa con l’ambulanza “Victor”, presente nel nostro Sistema di Emergenza, in cui sono presenti solo due unità (l’Autista-Soccorritore e il Soccorritore). Inoltre, la dott.ssa Patimo col suo articolo crea un clima di sfiducia nella popolazione verso gli  operatori sanitari, spaventando inutilmente la popolazione preannunciando la possibilità di  “ritornare al famoso fazzolettino bianco fuori dal finestrino della propria auto ad indicare l’emergenza”… Non è assolutamente così!

Il Sistema di Emergenza Territoriale 118 della nostra ASL è presente e lo sarà sempre, anzi, possiamo dire che è in una fase costante di implementazione e rimodulazione, come ad esempio, l’istituzione dell’Automedica in cui sono presenti tre unità (medico, infermiere ed autista). L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Bat vuole rassicurare i nostri cittadini: la loro vita non è assolutamente in pericolo  Gli studi sul modello “India” in altre regioni ci dicono che funziona e che le prestazioni sono in  linea con le medicalizzate “Mike”; l’Infermiere centodiciottista è un professionista con formazione avanzata pronto a gestire le molteplici situazioni d’emergenza quotidianamente garantendo sia il  BLS (Basic Life Support) che l’ALS (Advance life Support) e che qualora fosse necessario può chiedere il supporto e l’attivazione dell’automedica. 

Forse quello che l’infermiere vorrebbe, che sta chiedendo a gran voce a livello nazionale, anche e sopratutto nell’interesse del cittadino, è maggiore autonomia nella gestione e nel trattamento del paziente critico attraverso quella che può essere una revisione della formazione centrata sull’implementazione di protocolli operativi, così come avviene in altre realtà regionali avanzate.

Le criticità maggiori che ci vengono segnalate sono da attribuirsi alla carenza in questo periodo di mezzi disponibili, a volte non operativi per l’effettuazione della sanificazione dei mezzi, vestizione/svestizione causa COVID-19 e i ritardi nella risposta telefonica da parte della Centrale Operativa di Bari non più capace di far fronte al notevole numero di chiamate. Soprattutto, per quest’ultimo punto, ci auguriamo che al più presto si concretizzi l’istituzione della nuova Centrale Operativa del 118 BAT che porterebbe giovamento a tutto il Sistema a tutti i cittadini della provincia BT e a tutti i suoi operatori (medici, infermieri, autisti-soccorritori, soccorritori, volontari) che ogni giorno “corrono sulle strade per salvare una vita”.