Martedì 20 novembre, presso il Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi, in via Cardinale Dell’Olio a Bisceglie, il Cineclub Canudo riprende l’appuntamento con la rassegna Tupputi Cinema 2018, intitolata Viaggio in Italia, in omaggio al capolavoro di Rossellini, interamente dedicata al cinema Italiano del secondo dopoguerra.
Le proiezioni si svolgeranno ogni martedì alle ore 21, a partire dal 20 novembre, nella sede del Cineclub Canudo, al secondo piano del Palazzo Tupputi. Le proiezioni saranno precedute da un’introduzione critica. Il filo rosso che lega i titoli in rassegna è il potere nelle sue diverse manifestazioni. Nel caso del primo film, in programma il 20 novembre, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970), di Elio Petri, Premio Oscar come miglior film straniero nel 1971, si tratta del potere della repressione, come dice il dottore (Gian Maria Volonté): «L’uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite… L’uso della libertà, che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni. Noi siamo a guardia della legge che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata; ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!».
Il secondo film in rassegna, in programma il 27 novembre, è L’udienza (1971) di Marco Ferreri, in cui è il potere religioso, con la burocrazia vaticana e la corruzione dei suoi funzionari, a irretire Amedeo (Enzo Jannacci), nel suo vano tentativo di ricevere udienza dal papa.
Il terzo appuntamento, il 4 dicembre, è con il film di Marco Bellocchio, Sbatti il mostro in prima pagina (1972), in cui il “quarto potere”, ovvero la stampa, viene rappresentato nella sua forma deteriore come potere manipolatorio, attraverso la strumentalizzazione politica dell’informazione, il cui obiettivo è orientare l’esito delle imminenti elezioni.
Si conclude l’11 dicembre con Il potere (1972), il capolavoro di Augusto Tretti, il regista anarchico di cui Ennio Flaiano diceva: «Negli scaffaloni della cinematografia italiana, Augusto Tretti […] è difficile da collocare. Bisogna rinunciarvi. Resterà un fenomeno isolato o, peggio, da isolare». O, ancora, Fellini: «Do un consiglio a tutti i miei amici produttori: acchiappate Tretti, fategli firmare subito un contratto, e lasciategli girare tutto quello che gli passa per la testa. Soprattutto non tentate di fargli riacquistare la ragione; Tretti è il matto di cui ha bisogno il cinema italiano». Purtroppo di quel matto il cinema italiano, al contrario, sembra proprio non aver bisogno, confermando la triste profezia di Flaiano. Il Potere è un film a episodi che narra come nel corso della storia umana il potere resti saldamente nelle mani di forze reazionarie, che non si fanno scrupolo di ricorrere alla violenza e all’oppressione pur di conservarlo.
L’ingresso è riservato ai soci tesserati del Cineclub Canudo (costo tessera: 5 euro). Il costo dell’abbonamento ai 4 film della rassegna è di 5 euro.
Info: 340 6131760 – 340 2215793
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