Ieri sera, venerdì 8 luglio, è andata in scena al Teatro Don Sturzo di Bisceglie (in doppia replica alle ore 18.30 e 20) la rappresentazione teatrale “Addio, mia bella addio”, preparata in occasione della conclusione del corso accademico per adulti organizzato dalla Compagnia dei Teatranti. Lo stesso regista e insegnante, Enzo Matichecchia, ha però sottolineato in apertura come il profondo impegno dei partecipanti abbia permesso di mettere in scena non un semplice saggio di fine anno, bensì una rappresentazione teatrale vera e propria. A supportare i tanti volti emergenti sul palco anche alcuni storici attori professionisti della stessa Compagnia, che hanno impreziosito con la loro esperienza un testo forte e drammatico come quello rappresentato.
Lo spettacolo messo in scena da Matichecchia racconta, attraverso uno spaccato famigliare, i risvolti drammatici (e spesso taciuti) della Grande Guerra, nonché i riflessi del conflitto sulla quotidianità di famiglie umili e in gran parte meridionali, che improvvisamente hanno visto i propri giovani ragazzi partire per il fronte e abbandonare quelle che invece erano le loro vere passioni e vocazioni. Ma la forza espressiva del teatro permette di non limitarsi al semplice resoconto storico, bensì di indagare le conseguenze psicologiche e sociali di una guerra evitabile, condotta da “superiori” e “generali” mai davvero interessati alla sopravvivenza dei propri soldati, semplici numeri di cui tener conto solo nei rapporti ufficiali. È per questo che le “memorie” personificate del giovane reduce di guerra protagonista del racconto affollano la vecchia casa di famiglia come fantasmi di un passato che non vuole scomparire, simili a quelli che riempiono la testa di Macbeth nel testo shakespeariano. In un coro di sirene che canta “quello che eri come fosse per sempre”, per dirla con Vinicio Capossela, i ricordi del campo di battaglia restituiscono la realtà ultima di una impresa vuota, piena solo di rumore e di furore. Lo spettro del giovane soldato torna a casa per un ultimo doloroso saluto alla sua famiglia e al suo amore, con addosso un freddo che non va via dal giorno in cui un colpo in pieno petto gli ha tolto la vita su quelle montagne. Nonostante sia maggio e la calura sia ormai soffocante, il gelo che stringe il protagonista é destinato a rimanere per sempre sulla sua pelle, e le parole amare del suo addio, “troppo gelate per sciogliersi al sole”, destinate a rimanere strette fra i denti.
Il gruppo di corsisti, composto anche di attori alla loro prima esperienza teatrale, ha dimostrato passione e preparazione, riuscendo a gestire un testo difficile e impegnativo nonostante le distrazioni (ormai immancabili) provenienti da alcuni cellulari in sala. In ordine di apparizione sono andati in scena: Francesca Flauret, Antonio Ricchiuti, Sonia Guerra , Noemi Mazzola, Lella Mastrapasqua, Marika Lopopolo, Isabella Bottalico, Francesco di Tondo, Mimmo Milillo, Gigi Di Leo, Giuseppe Caporale.