Al termine della seconda serata dell’ottava edizione di Libri nel Borgo Antico, dopo un ricco parterre di importanti ospiti, da Caprarica ad Impastato passando per Garlini ed Avati, è salito sul palco di Piazza Castello il controverso personaggio di Alberico Lemme: il farmacista che con la sua dieta a base di spaghetti a colazione è diventato famoso soprattutto grazie alle rocambolesche ospitate in tv nel “salotto” di Barbara D’Urso. Tanto si è discusso, specialmente sui social, dell’opportunità di invitare una figura così tranchant in una manifestazione culturale e, nonostante lui sostenga di “non essere un fenomeno mediatico passeggero” ma di avere le capacità di “cambiare il mondo” (sic!), lo show del dottore nella nostra città non si è poi discostato di molto dalle sue esagerate esibizioni sul piccolo schermo.
“SuperLem”, questo uno degli pseudonimi che il farmacista si è assegnato, ha esposto la sua tanto discussa dieta partendo dal concetto fondamentale, secondo lui rivoluzionario, sui cui si basa l’intero metodo: le calorie sono una bufala ed il solo modo per perdere peso è quello di agire sugli ormoni tenendo sotto controllo l’insulina. Da qui il dottore ha esposto il suo “decalogo di verità” (citiamo testualmente) che comprende assiomi quali: “l’attività fisica blocca il dimagrimento”, “pomodori e frutta fanno aumentare il colesterolo”, “olio, burro e grasso fanno dimagrire” e la “dieta mediterranea è solo una operazione commerciale”. Vale la pena di ricordare che l’Ordine dei medici di Roma ha da tempo preso posizione contro le diete “alla moda” e le apparizioni televisive di Lemme, responsabile di “veicolare un’informazione sanitaria equivoca e ingannevole, non priva anche di aspetti commerciali o di interessi personali”. Nella presentazione di ieri sera, quindi, sarebbe stato interessante affidare il contraddittorio ad un secondo ospite con un pensiero divergente (si è parlato di un dietologo biscegliese invitato ma indisposto a partecipare). Ad intervenire attivamente è stato invece il pubblico. Sul palco un dietista ed un farmacista hanno espresso i propri dubbi, mentre un giovane biscegliese è stato chiamato dallo stesso dottore come esempio tangibile dell’efficacia della propria dieta. Il ragazzo, infatti, seguendo il metodo Lemme ha perso 60kg in undici mesi.
Al di là della reale efficacia della sua miracolosa dieta, quello che davvero lascia perplessi è la veste da provocatore che il farmacista regolarmente indossa durante i suoi interventi. Un retaggio nemmeno tanto nuovo, proveniente da un certo tipo di televisione, per il quale ci si costruisce un personaggio politicamente scorretto, che tanto piace ad una fetta di pubblico, e ci si arroga il diritto di “lasciarsi andare” ad epiteti spregiativi e dichiarazioni sessiste. “Il tuo professore era un uomo o una donna?”, ha chiesto Lemme al dietista intervenuto sul palco. “Un uomo”. “Sarà stato sicuramente mezzo e mezzo”. E ancora: “le donne sono false e bugiarde”, “ho un figlio e, purtroppo, una figlia”, “la donna ci è cascata !”. Per Lemme le persone che si affidano alle sue cure non sono “clienti” ma “ciccioni”, i biologi nutrizionisti degli “ignoranti” e delle “bestie”. Sarà pure un “guerriero libero senza obiettivi” come lui stesso si definisce, ma almeno la pubblicità gratuita dell’app per cellulari con tanto di tariffario giornaliero poteva essere francamente evitata.