Giunta ormai al suo terzo appuntamento, la rassegna teatrale per ragazzi Family84 ha portato ieri, domenica 21 febbraio, sul palco del Teatro Don Sturzo di Bisceglie, la travolgente energia e la contagiosa simpatia dell’attore barese Renato Curci. Recentemente arrivato in finale al programma di Canale 5 “Tu sì que vales” con la sua compagnia Santa Rodilla, Curci è un attore di teatro ormai di lungo corso, dagli esordi quando ancora studente liceale agli ultimi successi che lo hanno portato in giro per il mondo. Fondamentale nella carriera dell’artista pugliese è stato sicuramente l’incontro con il maestro Hugo Suàrez, da cui ha appresso l’arte del mimo e con cui ha sviluppato una particolare tecnica recitativa chiamata Titeres corporales. Questo particolare metodo, basato sulla costruzione di storie e personaggi attraverso la semplice interazione tra corpo e oggetti, è anche alla base del suo ultimo spettacolo, presentato in anteprima nella nostra città e intitolato “Morsi d’anguria”.

Uno spettacolo interamente basato sulla comicità “fisica”, sulla pantomima che, attraverso azioni e movimenti, racconta storie per grandi e piccini, leggere e spensierate. Il corpo diventa attore e le mani, abilmente intrecciate, i personaggi di favole e quadri in movimento, da feroci serpenti a piccoli uccellini che si alzano in cielo. La parola, la lingua che utilizziamo quotidianamente, è completamente abolita. Al suo posto un divertente quanto buffo “grammelot” dalla cadenza barese, con i suoi suoni gutturali, le sue onomatopee e le sue parole prive di senso. “Morsi d’anguria” non è altro che una folle sequenza di personaggi e istanti, nati da idee e spunti creativi, “morsi” appunto, più che da trame o sceneggiature articolate.

Al termine dello spettacolo il performer barese ha inoltre interagito direttamente con i bambini presenti in sala rivelando loro i segreti per costruire personaggi e burattini utilizzando esclusivamente le proprie mani e le proprie dita. Un pomeriggio passato in allegria e leggerezza, che ha saputo regalare momenti di genuino divertimento sia ai tanti piccoli spettatori che ai loro accompagnatori più grandi.