Viaggio inteso come esplorazione e viaggio di appartenenza come “l’essere indigeni”, sono questi i temi alla base del progetto “Appia. Lavori in corso”, realizzato dall’associazione “Cacciatori d’Ombra”, e che sarà presentato venerdì 22 giugno al Laboratorio Urbano di Palazzo Tupputi alle 18:30.
L’iniziativa ha preso spunto dal libro di Paolo Rumiz, “Appia”, in cui è narrato il percorso fatto a piedi dall’autore insieme ad alcuni suoi amici su una delle più antiche strade del mondo e d’Italia. Nel libro lo scrittore fa un augurio: “Che altri viaggiatori possano ripercorrere questo bene scandalosamente abbandonato per riappropriarsene prima che esso venga definitivamente cancellato”.
Il progetto ha accolto questo invito ripercorrendo l’antico itinerario utilizzando come linguaggio la fotografia e seguendo le mappe realizzate dai primi viaggiatori. L’intento è stato quello di riscoprire una nuova visione della Puglia e della Basilicata lontana dalla solita immagine turistica e “da cartolina”. Dal percorso è venuta fuori un’analisi interpretativa di ogni autore secondo la propria cultura e sensibilità. Essendo quelli del percorso luoghi vissuti i viaggiatori hanno potuto vivere l’esperienza in maniera lenta e meditata. Così il bello e il brutto, il politico e il religioso, archeologia, ferrovie, piantagioni, chiese, svincoli e persone fanno parte di un insieme che esiste da sempre e che tramite questo progetto è stato possibile riscoprire.
Le fotografie sono state realizzate da: Pasquale Amendolagine, Nello Coppola, Alessio Deluca, Mauro Ieva, Francesco Mezzina, Patrizia Ricco, Marco Sacco, Simone Sanchioni, Salvatore Simonetti. Importanti per la realizzazione del progetto anche i contributi di: Paolo Rumiz scrittore e giornalista, Dino Borri docente del Politecnico di Bari, Giuliano Volpe docente di Archeologia dell’Università di Foggia, Franco Arminio poeta e scrittore, Vincenzo Mastropirro docente, musicista e poeta.