Al via domani sera, a Palazzo Tupputi alle ore 20, la mostra dedicata al cinema di animazione sperimentale “Stanze Animate”. L’evento rientra nel cartellone di “Avvistamenti (NON) è un festival” organizzato dal Cineclub Canudo di Bisceglie e giunto ormai alla sua sedicesima edizione.

Sei artisti coinvolti che a partire da domani, mercoledì 4 luglio, esporranno “disegni utilizzati per loro film animati (Sansone, Mori), dispositivi cinetici che si ricollegano alla stagione del pre-cinema (Villoresi), light box con strisce di pellicola rielaborate manualmente che hanno originato opere audiovisive (Carrano), una versione installativa doppio canale del film Halphabet (Basmati), stampe digitali di lavori in 3D, un’installazione e soprattutto una sorta di videomapping (una riproposizione del video monocanale Planets) che espande la mostra al di fuori delle stanze di Palazzo Tupputi, portando l’animazione nelle vetrine del centro storico (Igor Imhoff)”. I sei artisti che esporranno sono tra “i migliori interpreti del cinema di animazione sperimentale e vantano collaborazioni con Università, centri di ricerca sperimentali, festival di cinema nazionali e internazionali, riviste di settore, reti televisive, artisti musicali di fama mondiale per cui hanno realizzato videoclip”.

La serata di vernissage della mostra, che sarà visitabile gratuitamente sino al 4 agosto 2018, inizierà con “la proiezione dell’opera “Planets” di Igor Imhoff sulla facciata esterna del Teatro Garibaldi, si continua a Palazzo Tupputi con la video installazione di Igor Imhoff al piano terra e le opere di Basmati Film, Leonardo Carrano, Virgilio Villoresi, Igor Imhoff al piano nobile e quelle di Donato Sansone e Virginia Mori nella sala esposizioni del Laboratorio Urbano, all’ultimo piano del Palazzo Tupputi. Seguirà la proiezione di alcune opere tratte dalle raccolte antologiche “Animazioni” a cura di Andrea Martignoni e Paola Bristot”.

Come spiegano gli organizzatori della mostra: “I quadri, i disegni, le stampe e gli oggetti sono messi a confronto con le immagini in movimento in modo da tracciare un percorso spazio-temporale e bi-tridimensionale, che introdurrà lo spettatore in un universo fantasmagorico”.