Potremmo rischiare di diventare banali, ripetitivi e prevedibili quando torniamo a parlare dei lavori teatrali di Giancarlo Attolico, direttore della Compagnia BinarioZero, ma è impossibile non sottolineare, recensendo i suoi spettacoli, il valore semantico, la profondità delle trame, l’impegno degli attori.
“Icaro, il bambino che voleva volare”, andato in scena ieri, 19 ottobre, al Teatro Garibaldi, mette in evidenza tutta quella avvilente intolleranza e quella maligna capacità di ferire della gente che ignora dissidi, timori, sensibilità di chi viene bollato come ‘diverso’. Ma in fondo è proprio l’essere fuori dall’ordinarietà che rende una persona unica, speciale, irripetibile, preziosa.
Icaro in tenera età, Icaro nella sua giovinezza e Icaro uomo hanno tutti e tre un sogno: volare, volare come desiderio di superare, di valicare quei confini, soprattutto mentali, di quanti non accettano, non considerano, non comprendono, ma anche bramosia di raggiungere le proprie ambizioni, le personali passioni, le intime voluttà.
“Questo lavoro è dedicato a tutti gli Icaro che ho incontrato nella mia vita. E sono tanti” ha spiegato Attolico salendo sul palco a fine spettacolo ringraziando il pubblico presente (sold out), i trentacinque attori che da un anno e mezzo lavorano per la realizzazione della rappresentazione e il vice sindaco di Bisceglie Vittorio Fata, assessore alla cultura, il quale ha assistito in rappresentanza dell’amministrazione comunale al lavoro del ‘capotreno’ Attolico.
Degni di menzione, senza che nessuno ce ne voglia, l’abilità scenica dell’istrionico e vanaglorioso Re Minosse capace di far schiodare i presenti in sala dalle poltrone, l’impetuosa e veemente performance del Minotauro e il trasporto emotivo, più vicino alla realtà che alla finzione, di Icaro adulto.
Tanti (e non è retorica), davvero tanti applausi e alcune lacrime di commozione tra gli spettatori, il segno che si è assistito a un lavoro che ha saputo toccare le pieghe più profonde dell’anima.
Secondo e ultimo appuntamento con “Icaro” questa sera, 20 ottobre, alle 21 al Teatro Garibaldi (previsto un altro sold out).
Di seguito un’ampia galleria fotografica curata da Daniela Mitolo.