Cinquant’anni fa approdavano per la prima volta in Italia quei quattro ragazzi di Liverpool che con la loro musica cambiarono il mondo, gli scarafaggi, le blatte, i Beatles. John, Paul, George e Ringo sono delle leggende della musica, le loro canzoni sono ancora oggi ascoltate da miliardi di persona, non c’è mai stato e probabilmente mai ci sarà un gruppo che potrà avere lo stesso impatto sulla società che ebbero i “fab four” in quei magici anni 60. Tutti conosciamo i Beatles per la loro musica e siamo abituati a vedere le storiche copertine dei loro album, immagini iconiche analizzate in ogni minimo dettaglio da esperti ad appassionati. Pochi, forse un minima parte dei fan dei Beatles, si sono mai soffermati ad osservare come il mondo del fumetto abbia rappresentato questi rivoluzionari musicisti. Eppure secondo Fabio Schiavo ed Enzo Gentile, curatori della mostra “I Beatles a fumetti” nonché giornalisti e critici musicali, il connubio Fab Four – fumetto era inevitabile anzi scontato “I Beatles erano veri proletari, quindi fra un libro ed un fumetto preferivano sempre il fumetto, come tutti i ragazzi dell’epoca erano grandi consumatori di questo tipo di letture. Il fumetto era ed è espressione della cultura Pop ed i Beatles sono delle icone di questo tipo di cultura, insomma un binomio perfetto”. La mostra allestista dai due giornalisti è stata inaugurata ieri sera presso il Laboratorio Urbano di palazzo Tupputi e sarà visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica, dalle 17 alle 20, sino a fine estate.
“L’anima fumettistica dei Beatles non si osserva mai esplicitamente nelle loro canzoni, ma ha senza dubbio influenzato il loro modo di porsi con il pubblico e molte loro opere visive” ci ha spiegato Enzo Gentile, che ha poi cosi proseguito: “Yellow Submarine” è un esempio lampante di quanto i Beatles amassero il linguaggio del fumetto, ma anche in “Hard day’s night” troviamo scelte linguistiche e di montaggio dove c’è molto del linguaggio del fumetto o ancora in quello splendido pastiché di “Magical mistery tour” dove si percepisce chiara un’anima di quel genere”.
Fabio Schiavo invece ci ha chiarito con quale fine è nata questa mostra, “E’ una sorta di indagine sociologica, serva per capire come questo fenomeno musicale cosi travolgente abbia influito o è stato influenzato a sua volta dalla cultura altra. Visitando la mostra si nota come il fumetto abbia seguito l’evoluzione del gruppo, si passa da un disegno molto semplice sino ad un tratto maturo, il fumetto e i suoi autori si sono evoluti di pari passo con il pubblico e con i Beatles stessi”.
“Beatles a fumetti” è un modo diverso di osservare il fenomeno musicale dei fab four, un punto di vista inedito ed interessante capace di coinvolgere sia i Beatlesiani doc che gli amanti del fumetto.
Qui di seguito alcuni nostri scatti che immortalano le tavole in esposizione a Palazzo Tupputi