Si è svolto ieri, domenica 25 gennaio, presso il teatro don Luigi Sturzo, il nono appuntamento della rassegna Scena 84, che ha visto protagonista l’attore romano Claudio Boccaccini nello spettacolo, da lui scritto e interpretato, “La foto del carabiniere”. Il racconto autobiografico svela la storia di un bambino che, dopo aver trovato la misteriosa foto di un militare gelosamente custodita all’interno della patente del padre, viene a conoscenza di un passato a lui sconosciuto. Attraverso i ricordi e le emozioni provate dal bambino, Boccaccini racconta con trasporto e passione la vicenda del carabiniere napoletano Salvo D’Acquisto, ucciso dalle SS dopo essersi sacrificato per la vita di ventidue innocenti in procinto di essere fucilati dai carnefici nazisti. Tra questi condannati a morte c’è anche Tarquinio, il padre dell’autore, che Boccaccini dipinge come un uomo simpatico e altruista, figura monolitica e di riferimento per l’intera famiglia, sempre presente nei momenti più difficili e in grado di gestire al meglio le complesse e imprevedibili vicende famigliari. Il racconto dell’attore romano non si ferma quindi solo a quei drammatici momenti del 23 settembre 1943 quando i nazisti, per una rappresaglia, decidono di uccidere il giovane carabiniere, ma analizza i sentimenti più intimi del giovane Claudio, ripercorrendo alcuni avvenimenti della sua infanzia, dai primi amori al malinconico trasloco. 

“I gesti sono più importanti delle parole” e così, il taciturno e sempre composto carabiniere, decide di sacrificarsi per i suoi amici innocenti, salutando, con un ultimo silenzioso gesto della mano, l’incredulo Tarquinio. Il giovane gendarme partenopeo compie il destino già scritto nel suo nome e da “Salvo”, il diminutivo con cui lo chiamavano gli amici, diventa infine Salvatore. L’attore, dal dettaglio di questa eccezionale e drammatica vicenda personale, ci parla di noi, di quelli che dovrebbero essere i valori a cui tutti dovrebbero fare riferimento nella propria vita: l’altruismo, la solidarietà, il coraggio di intraprendere una strada difficile e fatale, di sacrificarsi per un bene superiore, per quella giustizia che sempre più spesso ci viene negata.

boccaccini 2