Il fittissimo calendario di appuntamenti di marzo delle Vecchie Segherie Mastrototaro volge al termine ospitando uno scrittore, giornalista e traduttore di grande rilievo come Bruno Arpaia, che ha presentato al pubblico biscegliese il suo nuovo libro “Ma tu chi sei”, edito da Guanda Editore, dialogando con Rosa Leuci del Circolo dei Lettori di Bisceglie.
Com’è tipico del procedimento narrativo di Arpaia, anche qui come in altri suoi libri la realtà biografica e fattuale, in questo caso quella della malattia che ha colpito suo madre, viene intessuta con l’invenzione letteraria, con elementi di riflessione tipici della saggistica, con meditazioni sulla vecchiaia suggerite dai grandi narratori del Novecento e restituite al lettore in forme stilistiche sempre diverse.
Il figlio che racconta il lento allontanamento di sua madre, la sua costrizione in un eterno presente, vede in lei non solo il riflesso della propria imminente vecchiaia, ma del proprio essere disarmato, impreparato, al cospetto dello scorrere del tempo. La scrittura di Arpaia crea così un duplice gioco di specchi: quello del figlio che vede anticipate in lei malattie e decadenza in arrivo, quello del lettore chiamato a riflettere sulle lacune e sulle imprecisioni della sua memoria.
Nel proiettare sulla malattia della madre le proprie ipocondrie, il figlio riporta i sensi di un fallimento personale, quello di essersi bloccato nella scrittura di un libro su Heisenberg. Annota maniacali competenze acquisite sulla conoscenza di anomalie mentali, descrivendo casi di ipertimesia o di prosopagnosia, e lasciando emergere, dopo averlo già fatto con il libro “L’energia del vuoto”, una fascinazione per la scienza, la fisica e la medicina.