Alice, Andrea, Annalisa: questi sono solo alcuni dei nomi e delle storie al centro del libro “Io valgo di più” presentato ieri al Bookstore Mondadori nell Vecchie segherie Mastrotoraro e che pone attenzione sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. A parlarne è una delle tre autrici, la giornalista Annamaria Minunno, che insieme ad altre due mani, quelle del magistrato Carla Spagnuolo e della scrittrice Antonella Caprio, hanno dato vita ad un libro carico di verità e di speranza. L’incontro rientra nella rassegna “I diritti in genere” a cura del Circolo dei Lettori in collaborazione con Sistema Garibaldi e Linea d’onda.
E’ un dialogo ricco di interrogativi, di constatazioni e di riflessioni quello tra la giornalista e la moderatrice e psicologa Renata Rana. Tante storie come quelle raccontate nelle pagine di questo libro ogni giorno purtroppo continuano a trasformarsi in episodi di cronaca con tragici epiloghi come il suicidio, ragazzi come tanti ma che hanno sofferto e sono state vittime di atti di bullismo, in costante aumento e sempre più insidiosi.
Punto fermo nella vita dei ragazzi sono i genitori che rivestono il ruolo principale di guida ed educatori, come evidenzia Annamaria: ”I fattori familiari sono fondamentali, il bullo è un prepotente perché decide con intenzione di esserlo e intorno ha una famiglia che non ne ha ancora preso coscienza. I genitori tendono a giustificare e a giustificarsi, così occupati a soddisfare i bisogni materiali dei propri figli senza andare oltre. Siamo noi adulti per primi a dover applicare l’inclusione e imparare a socializzare”.
In queste pagine ognuna delle tre autrici, ha messo al servizio di ciascun lettore il proprio lavoro e la propria professionalità per descrivere la tematica in tutte le sue sfaccettature. Parole nude, senza mezzi termini, quelle che scorrono tra le pagine di “Io valgo di più” e in cui è la verità a fare da padrona. Un libro denso di significato, in cui si possono leggere le interviste fatte dalla Minunno anche alle famiglie dei ragazzi che si sono suicidati e che non sono riusciti a sopportare un fardello così pesante.
Annamaria racconta la sua esperienza descrivendo il carico emotivo lacerante che l’ha accompagnata durante tutto il suo lavoro, derivante dalla rabbia di questi genitori che ha potuto toccare con mano, famiglie dilaniate dal dolore di aver perso un figlio senza aver potuto far nulla, con il senso di colpa di non aver visto, di non aver percepito i segnali che arrivavano. “Si parla di emergenza ma non si fa abbastanza. Serve un presidio fisso, uno sportello nelle scuole, uno psicologo a cui raccontarsi. I ragazzi decidono di suicidarsi perché non trovano altra via d’uscita” – e aggiunge la Minunno – “Devono esserci punizioni e conseguenze serie per i bulli e per i propri genitori”.
La presentazione è stata intervallata dalla lettura di alcuni stralci delle pagine del libro da parte di alunne dell’istituto “Sergio Cosmai” di Bisceglie e di una ragazza del liceo classico “Leonardo Da Vinci” di Molfetta, in un clima partecipativo e coinvolgente.
La solitudine è il sentimento che accomuna tutti, vittime del bullismo e carnefici, nonché adolescenti alla ricerca della propria identità, ma anche a volte le famiglie stesse. Il bullo è un individuo con delle fragilità, con delle ferite profonde e come sostiene Annamaria Minunno: “Io valgo di più, il titolo di questo libro, è un mantra che dovrebbe valere per tutti, per il bullo compreso.”
Ma non è stata solo la voce della giornalista a raccontare ciò che si cela dietro questo terribile fenomeno: vicino a lei anche Annalisa Scandurra, una ragazza vittima di bullismo e protagonista di una delle storie raccontate all’interno del libro, che ha voluto rilasciare la sua testimonianza: “Il bullismo mi ha fatto molto male. Sono sembrata sempre un ragazza determinata, forte ma dietro questo c’erano continue vessazioni. Mi sono chiusa e sfogavo tutto questo in un atteggiamento scontroso in casa con la mia famiglia. In seguito sono riuscita ad accettare la mia diversità, reagendo ma aiutando anche gli altri a farlo”.
Tangibile è il coraggio e la tenacia nelle sue parole, la voglia di trovare la forza necessaria per raccontare e dare un aiuto concreto a tante altre persone vittime di bullismo perchè questo è un libro che parla anche di voglia di futuro e di fiducia: “Abbiamo scelto anche delle storie che danno speranza perché è possibile venire fuori se si ha una mano, un adulto che osservi e con cui poter parlare. Tenersi tutto dentro non fa bene a nessuno”, conclude così Annamaria Minunno.