Grande successo per la prima dello spettacolo “Zio Vanja“, commedia di Cechov portata in scena ieri sera a Bisceglie. Il palcoscenico del Teatro Garibaldi ha infatti ospitato gli attori dell’associazione culturale Marluna durante il quarto appuntamento della stagione teatrale 2017/2018. Diretti dal regista Roberto Marafante, si sono esibiti sulla scena Marianna De Pinto (nel ruolo di Elena), Marco Grossi (zio Vanja), Maria Elena Germinario (Sonja), Pino Fusco (professor Aleksandr), Mariella Parlato (Marija), William Volpicella (dottor Astrov), Vincenzo Toma (Il’ja), Marisa Eugeni (Marina) e Alessandro Anglani (nei panni del garzone).
Sullo sfondo di una tranquilla tenuta di campagna si intrecciano le vicende dei membri della famiglia Serebrijakov. A contendersi l’amore della bella Elena, seconda moglie dell’anziano Aleksandr, ci sono zio Vanja e il dottor Astrov, chiamato a curare il vecchio professore; a sua volta, il dottor Astrov è oggetto delle attenzioni di Sonja, figlia di primo letto del professore. Liti, fraintendimenti, gelosie danno vita ad un’azione scenica frenetica e movimentata, perfettamente dominata dall’ottimo cast. Il grande caos sulla scena mostra però la vera natura dei protagonisti: uomini e donne mediocri, ben lontani dall’eroismo tipico del teatro dell’ottocento (Cechov scrisse il dramma nel 1896), e dunque portavoce di quella crisi dell’individuo che scrittori come Pirandello, Joyce o Mann hanno ampiamente analizzato nelle loro opere. La vacuità dell’azione scenica è acuita dalla bella scelta registica di concludere la rappresentazione esattamente com’era cominciata, con una posa statica, quasi fotografica, di tutti i personaggi della scena.
Secondo il regista Roberto Marafante “Cechov vuol essere moderno dentro i vestiti classici. Ognuno dovrebbe ritrovare un po’ in questi personaggi il suo nonno, la sua nonna la sua madre, con le isterie, le follie, le paranoie che ognuno può avere”. “Questa prospettiva”, conclude, “è per lo spettatore uno scenario sconosciuto e inedito perché mostra non tanto ciò che già conosce, ma svela i condizionamenti che abbiamo ricevuto, nascosti nell’inconscio familiare e in quello personale”.
Photogallery a cura di Daniela Mitolo