Dopo la pausa natalizia, riparte con un ampio calendario il Circolo dei Lettori. «Immagina il mondo e raccontalo a parole tue» è il titolo scelto per la rassegna letteraria che animerà, nella seconda metà del mese, alcuni epicentri della cultura cittadina: il Liceo Da Vinci, il Mondadori Book Store e la Biblioteca Isolachenoncè dell’Opera Don Uva.
Si partirà sabato 26 con un incontro d’eccezione che si svolgerà alle 11.30 nell’Auditorium del Liceo Da Vinci. Ospite dell’istituto sarà Massimo Bray, Direttore generale dell’Istituto Treccani ed ex Ministro della Cultura – nonché ospite ormai assiduo delle iniziative culturali biscegliesi. Massimo Bray presenterà agli studenti del Liceo una lectio magistralis, inserita nella rassegna Storie di Libri, Libri di Storie, sul tema “Curare le parole”.
Il giorno successivo, domenica 27, sarà invece la Biblioteca Isolachenoncè a ospitare alle ore 18 Donatella Di Leo, docente di Lingua e Letteratura Russa all’Università di Chieti-Pescara. La docente presenterà la sua attività di ricerca “Gogol’ fuori contesto”, che consiste nel somministrare al pubblico una lettura – appositamente – decontestualizzata di alcuni brani de “Le anime morte”. I risultati dell’esperienza, registrati tramite questionari, verranno inclusi in una ricerca volta a raccogliere suggestioni sull’effetto di una lettura “pura” (privata cioè di ogni tipo di sovrastruttura) dell’opera di Gogol’. Questo esperimento, i cui risultati verranno poi presentati alla conferenza internazionale degli Slavisti a Catania, verrà replicato sempre nella stessa biblioteca anche in altre date: 10 e 24 febbraio e 16 marzo.
L’ultimo appuntamento del mese sarà mercoledì 31 gennaio e si svolgerà presso il Mondadori Book Store – Vecchie Segherie Mastrototaro. Ospite della serata sarà Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello nel 2017, che presenterà il proprio libro “L’età fragile”. «Non esiste un’età senza paura», si legge nella sinossi del romanzo. «Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire.»