Si chiama “Bianca” il nuovo lavoro teatrale di Giancarlo Attolico, direttore artistico della Compagnia BinarioZero, andato in scena nella serata di ieri nell’auditorium Santa Croce.
Lo spettacolo, nato dalla cooperazione di Enap Puglia, Libera Bisceglie, Paxchristi e Sistema Garibaldi, ha voluto commemorare le vittime incolpevoli che la mafia ha generato, soprattutto morti bianche, bambini brutalmente uccisi per regolamenti di conti e che il tempo sembra aver dimenticato: “I vivi dimenticano. Dimenticano tutto. Dimenticano che spesso i bambini, i ragazzi uccisi, massacrati, erano solo innocenti. Il peggior crimine resta tutt’oggi l’indifferenza”, ha sottolineato laconico Attolico.
Questa volta, a vestire i panni degli attori è stato un gruppo di ragazzi inesperti ed estranei al mondo delle arti sceniche che, con la loro profonda veridicità e sensibilità sono riusciti a colpire letteralmente nel segno, mettendo in scena una narrazione diretta e cruda che non ha lasciato di certo indifferente il pubblico presente.
I ragazzi, inizialmente occultati sotto un velo nero, sono pian piano emersi dalle tenebre dell’oblio per raggiungere il centro sala dove, sotto la luce dei fari, hanno raccontato le tristi storie di Dodò, Rita, Giuseppina, Michele e molti altri ancora, hanno raccontato dei loro sogni, delle loro speranze spazzate via per sempre da fatali colpi di pistola. Una rappresentazione davvero toccante che si è conclusa con un simbolico gesto di pace: tutte quelle anime ormai liberate da omertà e indifferenza si sono connesse l’una con l’altro creando una rete d’amore e di speranza, un filo rosso che le ha legate alla memoria collettiva. Ma una volta riacquistata la loro identità perduta, quelle anime chiedono al mondo non solo di essere ricordate ma onorate scegliendo ogni giorno la via della legalità perché “La mafia è una cosa stupida, stupida, stupida! Ed arruola gente stupida”.