“Quanto tempo occorre per disegnare equilibri? Quanta forza serve per tenerli saldi?”. Queste le domande da cui nasce “È solo un gioco”, secondo cortometraggio della casa Gango Studio,
dopo il pluripremiato “Soffione” diretto da Lucky Dario e Fabio Salerno. Quest’ultimo, stavolta, si spoglia dalle vesti di regista per dedicarsi totalmente al ruolo d’attore, affiancato da Italia Aiuola, Nicola Moschetti e i due piccoli esordienti Kamilla Cutrignelli e Aaron Giurlando.
“È solo un gioco” si pone in continuità con “Soffione”, grazie al progetto più ampio dal titolo
“IMMAGINIamo comunicAZIONI INCLUSIVE”, Realizzato dal 1 C.D. “G. Marconi” di Casamassima, il quale ha vinto un bando pubblicato dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’istruzione e Merito. Il progetto, realizzato nell’ambito del piano Cinema e Immagini per la Scuola, si pone l’obiettivo di passare dalla didattica con l’audiovisivo, in cui quest’ultimo è in posizione ancillare rispetto alle discipline, alla Didattica dell’audiovisivo, cogliendone la forza, la grammatica e la centralità.
“È solo un gioco” vede in cabina di regia Lucky Dario e si basa sulla sceneggiatura scritta a quattro mani
da Eugenio Campana e Angelo Cardone. Una tipica famiglia di Bari decide di mettersi alla prova, cercando di riempire i loro cuori e, magari, ricucire quello di qualcun altro. Chiara è una bambina di dieci anni che frequenta l’ultimo anno di elementari, la cui vita viene stravolta dall’arrivo inatteso di Aaron, un bambino di origine mauriziana. E così, in breve tempo, le storie di entrambi si incastreranno irrimediabilmente scoprendo un’unica e grande verità: a volte, prendere o non prendere una decisione, può fare la differenza.