L’emozione era palpabile, ma con la sua determinazione, la sua grinta, la passione che ha sempre mosso la sua arte Carolina Da Siena, giovane cantautrice biscegliese, ha aperto l’ultima tappa del tour teatrale “Io sono” dell’artista romana Paola Turci al Teatro “Curci” di Barletta sabato 2 gennaio.
Brani (come “Notte” e “Forse no”) che hanno riscaldato il pubblico, una voce che sa rapire, coinvolgere e profondere la giusta carica per una serata al ritmo di rock e poesia, caratteristiche peculiari e straordinarie di Paola Turci.
“E’ un onore per me stasera, oltre che un piacere, essere qui su questo palco dove tra poco si esibirà una grande donna, una grande cantante – ha tenuto a sottolineare Carolina –. La generosità è dei grandi artisti”, ha poi affermato in conclusione di performance mettendo in evidenza la squisita disponibilità dell’artista e la preziosa occasione riservatale.
Due ore di lavori storici di Paola Turci (“Volo così”, “Stato di calma apparente”, “Bambini”, “Questione di sguardi”, “Saluto l’inverno”) misti a inediti contenuti dell’ultimo album dal titolo “Io sono” (titolo di uno dei brani dell’album nonché singolo di presentazione del lavoro della cantante celebrativo dei trent’anni di carriera– 15 tracce/3 inediti – EFFEPI’ sas, Warner Music Group).
Organizzazione della serata curata dall’Agenzia di Spettacoli Parisi (Salvatore Parisi).
Paola Turci, da sempre e piacevolmente per le orecchie ma soprattutto per i cuori dei suoi fan, canta storie basate sulla complessità dell’animo umano, sulle fragilità, su quel desiderio d’amore, di condivisione, di presenza fisica di cui l’uomo è fatto, anche se spesso lo si cela o addirittura lo si nega. “Io non sono quello che da sempre credi”, frase estratta proprio dal brano “Io sono”, mette in luce, in maniera pirandelliana, l’eterogeneità dell’anima di ciascuno di noi, una eterogeneità, come si diceva, complessa e spesso tormentata che conosciamo solo noi e che trova pace, armonia, distensione soltanto tra le braccia di chi amiamo, di quanti ci aiutano a crescere e a sentire battere il cuore.