C’è chi l’ha vissuta intensamente e devozione, c’è chi solo divertendosi e chi invece l’ha vissuta solo con i ricordi perché lontano dalla nostra città. Si tratta della festa dei santi patroni Mauro, Sergio e Pantaleone, un appuntamento al quale nessun biscegliese può rinunciare e che anche ieri, domenica 11 agosto, ha dato prova della sua unicità per la nostra città.
Una importanza che ha ricalcato grosso modo l’evento del primo rinvenimento delle reliquie avvenuto nel 1167 quando, nell’agro di Sagina, i resti dei nostri santi furono riportati alla luce. Dopo il ritrovamento, come emerge dalle cronache del tempo, la paternità di quelle reliquie fu oggetto di una disputa tra i diversi abitanti delle città limitrofe. I resti furono così posti su un carro trainato da giovenchi e laddove il carro si sarebbe fermato quella città avrebbe ottenuto la proprietà delle reliquie. La fortuna, o il volere divino, volle che quei buoi si fermassero in territorio biscegliese, nel luogo che poi fu ribattezzato con il nome di “Pedata dei santi”, garantendo così ai biscegliesi i santi protettori .
Da quel momento in poi, il giorno dei santi è diventato sacro per i biscegliesi. Sebbene i calendari liturgici facciano ricadere i festeggiamenti il giorno del martirio, avvenuto il 27 luglio del 117 d.C., ormai da decenni si suole organizzare la festa patronale “propriamente detta” la prima settimana di agosto. Nella pratica quotidiana, questo giorno lo si passa con i propri cari, a casa o in campagna, oppure, dato l’inevitabile avanzare dei tempi, al mare con gli amici trascurando la buona tradizione di questo giorno. Come ogni festa che si rispetti, il simbolo di questa ricorrenza è l’abbondanza, soprattutto a tavola. Ad esempio, in passato si attendeva proprio la festa patronale per consumare la carne o per acquistare l’anguria. Tra i momenti religiosi più significativi, spicca sicuramente l’esposizione del quadro fuori al teatro Garibaldi, dove un tempo sorgeva una delle porte d’ingresso più importanti della città: la porta di Zappino. Altro avvenimento significativo, forse il più importante, è invece la processione dei busti argentei e delle reliquie, svoltasi nella giornata di ieri, domenica 11 agosto, per le vie della città. Una pratica che consente ai santi stessi, come se fossero ancora in vita, di camminare per la città e tra i suoi abitanti.
Parallelamente alla religiosità di cui è impregnata questa festa, anche il pagano ha un ruolo fondamentale nel pieno svolgimento di questo avvenimento. Testimonianza sono le bancarelle che illuminano il centro della nostra città e le immancabili giostre, simbolo dello svago e divertimento. Ultimi, ma non meno importanti, sono i fuochi pirotecnici, uno dei pochi momenti in cui tutti i biscegliesi si raccolgono, quasi in un abbraccio, a guardare il cielo illuminarsi. FOTO: DANIELE MITOLO