Giancarlo Piacci è da ormai più di dieci anni uno dei librai di riferimento della città di Napoli. Le Vecchie Segherie Mastrototaro lo hanno ospitato a Bisceglie per la presentazione del suo primo romanzo, I santi d’Argento, pubblicato da Salani Editore: un noir dall’incedere inesorabile, capace di superare gli stereotipi del proprio genere letterario di riferimento, ma anche quelli di una città spesso raccontata per luoghi comuni. Piacci descrive Napoli in maniera fiera, ma mai consolatoria, come d’altronde è già immediatamente evidente osservando la copertina disegnata per lui da Zerocalcare, in cui tre personaggi camminano in una città buia, verso un futuro in cui non c’è luce.
La voce del protagonista Vincenzo è spesso sovrapposta a quella di Napoli stessa, che l’autore tratteggia proprio come se fosse un personaggio, con un proprio carattere e una propria personalità da far emergere. Quella di una città con una storia millenaria, che vive di enormi contraddizioni, difficilmente riducibili a un’unità narrativa ed emotiva. Ed è anche per questo, infatti, che la molteplicità e l’inafferrabilità napoletana caratterizza anche la molteplicità delle mille vite di Vincenzo.
Per l’occasione, la presentazione dell’esordio letterario di Piacci è stata a tutti gli effetti “collegiale” e ha coinvolto il gruppo di lettura delle Vecchie Segherie Mastrototaro, chiamato evocativamente Trucioli e coordinato da Ilenia Caito, che ogni mese propone un libro da leggere e di cui parlare insieme ai partecipanti. Nelle scorse settimane, quindi, i lettori di Trucioli hanno analizzato e discusso approfonditamente I santi d’Argento, preparandosi all’incontro con il suo autore.