Combinazione vincente quella tra Pro Loco Bisceglie e l’associazione culturale “La Canigghie” che hanno dato vita a una indimenticabile serata all’insegna dell’allegria e della riflessione. Si è svolta infatti ieri sera, martedì 17 gennaio, in occasione della “Giornata nazionale del dialetto“, la tradizionale rassegna di poesie in vernacolo biscegliese.
L’evento, che si è svolto nella sede dell’associazione “Roma Intangibile” alla presenza di un foltissimo pubblico, rappresenta ormai una tradizione consolidata che viene accolta ogni anno con ardore sempre vivo.
L’evento, condotto da Donato De Cillis, ha visto la presenza di moltissimi volti noti del panorama poetico e teatrale locale. Protagonista della serata il poeta biscegliese Demetrio Rigante, recente vincitore del “Premio Laurentum 2016“, che ha proposto alcuni dei suoi pezzi più famosi. Tra le voci recitanti Antonio Todisco, Nicola Gallo, Anna Lozito, Nicola Ambrosino e Natale Di Leo. Hanno inoltre partecipato, in veste di monologhisti, anche i baresi Gigi de Santis e Felice Giovine (veterani delle scorse edizioni) e il comico biscegliese Vitantonio Mazzilli.
La rassegna si è aperta con gli interventi di ringraziamento da parte dei presidenti di Pro Loco e de “La Canigghie”, Vincenzo De Feudis e Tommaso Fontana. A seguire è intervenuta Angela Quatela, responsabile della Cooperativa “Uno Tra Noi” (cui sarà destinato parte del ricavato delle vendite dei libri di Rigante), che ha annunciato il successo della campagna di beneficenza, volta all’acquisto di un mezzo destinato al trasporto di persone con mobilità ridotta, e i futuri progetti dell’associazione, tra i quali il trasferimento in una nuova sede e l’estensione dei servizi di volontariato in ulteriori fasce orarie. Subito dopo la visione del filmato di premiazione di Rigante, la rassegna è entrata nel vivo.
Le voci recitanti hanno proposto al pubblico molteplici composizioni di Sergio Di Clemente e di Riccardo Monterisi, oltre ad alcuni pezzi originali, tutti rigorosamente in dialetto. I tre monologanti, inoltre, hanno proposto diverse dissertazioni sulla lingua e sui modi di dire, facendo – tra una risata e l’altra – riflettere il pubblico sull’importanza della lingua dialettale.
Un vero e proprio patrimonio culturale che ci lega in maniera indissolubile al nostro territorio e ai nostri antenati. Un linguaggio – quello dialettale – semplice, schietto, che nasce dalla vita quotidiana, frutto di un incessante ed interminabile processo di modificazione che si è svolto attraverso varie epoche e altrettante dominazioni, eppure, allo stesso tempo, capace di trasmettere emozioni e sentimenti unici.