L’auditorium di Santa Croce ha ospitato, nel tardo pomeriggio di giovedì 16 aprile, la prima conferenza organizzata nella giovane storia del CGD – Comitato Genitori Democratici Onlus di Bisceglie, intitolata “Educazione alla Pace”. L’incontro-dibattito è stato patrocinato dall’amministrazione comunale di Bisceglie.

Gli interventi sono stati moderati dal presidente CGD Bisceglie, Loredana Acquaviva, visibilmente emozionata, almeno all’inizio, visto che si trattava del primo appuntamento ufficiale organizzato dalla sezione biscegliese del Comitato.

Sono intervenuti mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, la psicologa Antonia Di Pierro, l’avvocato Maria Lorusso, specializzata in diritto familiare e Marco Galiano, segretario del sindacato FLC CGIL Bat.

Presenti anche il sindaco Francesco Spina, cui sono state affidate le conclusioni, e gli alunni e gli ex alunni del corso di tromba della scuola media “R. Monterisi”, diretti dal prof. Salvatore Barile e accompagnati vocalmente dalla cantante Gabriella Aruanno, che hanno introdotto, intramezzato e concluso la serata con brani di musica classica (Verdi, Bach) e dello scorso secolo (con una versione dello spiritual americano “Go Down Moses” e due brani di George Gershwin, “Summertime” e “The man I love”).

Buona la presenza di pubblico, composto soprattutto da genitori interessati, ma anche da rappresentanti di istituzioni e presidenti di associazioni.

Dopo i ringraziamenti da parte di Loredana Acquaviva, la serie di interventi è stata aperta da mons. Ricchiuti il quale, procedendo dal punto di vista religioso, ha parlato della logica della non-violenza, che deve partire dall’educazione in famiglia e poi proseguire a scuola e in chiesa, attraverso quella che ha definito “pedagogia trasmissiva anziché depositaria”, ovvero un’educazione che nasca dal confronto, e non dalla semplice impartizione di dottrine. “I punti chiave per educare alla pace – ha sottolineato il prelato – sono tre: essere se stessi, accettare gli altri e mettersi nei panni degli altri”.

Dopodiché ha relazionato la dott.ssa Antonia Di Pierro, psicologa e psicoterapeuta familiare, che si è soffermata sul significato che viene dato in generale alla pace, spesso astratto e difficilmente spiegabile, nonché frainteso, spesso, con l’assenza di conflitto. “In realtà – ha spiegato – il conflitto è diverso dalla violenza. Il conflitto, inteso come confronto anche aspro, che però non supera il limite della violenza, è la base della crescita a tutti i livelli, e strumento indispensabile per pervenire alla pace”.

Dopo l’intervallo musicale dell’orchestra diretta dal prof. Barile, è stata la volta dell’intervento dell’avv. Lorusso, criminologa penitenziaria ed esperta di diritto della famiglia. Con lei l’approccio al tema è stato differente, descrivendo, più che l’educazione, la rieducazione alla pace soprattutto dei minori che, per un motivo o per l’altro, hanno commesso dei gravi errori, tali da infrangere, in alcuni casi, il codice penale.

“Non si tratta solo di ragazzi provenienti da situazioni di degrado sociale, ma sempre più spesso si tratta di ragazzi di buona famiglia, protagonisti di frequenti episodi di bullismo o cyberbullismo. A tutti loro la legge affida una seconda possibilità, spiegando loro le regole da seguire per non ricadere nell’errore, confidando nell’aiuto di adulti esperti che forniscano loro il necessario accompagnamento, il giusto ascolto, ma soprattutto l’amore indispensabile per rimediare agli errori commessi”.

Ultimo a relazionare Marco Galiano, insegnante di scuola primaria, collaboratore della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari e segretario del sindacato FLC CGIL Bat. Galiano si è concentrato sull’origine della parola “educazione”, intesa come trarre fuori qualcosa di positivo da un soggetto. “Non si tratta di un processo solitario o schematico – ha detto – Tutte le parti in gioco, i genitori, la scuola, la chiesa, le associazioni, la società in generale devono trarre l’un l’altro il meglio per arrivare alla pace”.

Quattro i punti chiave indicati da Galiano: “Bisogna parlare di sé e non nascondersi, per guardarsi meglio, far fruttare le esperienze personali, individuare una leadership educativa senza però imporla o esserne schiavi e fare buona politica, ovvero tutelare e valorizzare il bene comune”.

Conclusione affidata al sindaco Spina, giunto dopo la metà della serata per i numerosi impegni istituzionali che lo coinvolgono in questo periodo. Spina ha fatto i complimenti al Comitato Genitori Democratici Onlus di Bisceglie, auspicando altri incontri del genere in futuro, e ha sottolineato il ruolo dell’amministrazione comunale nell’aiutare tutte le strutture, dalle famiglie alla scuola, che devono garantire a tutti un futuro di pace.

In basso una breve rassegna fotografica della serata