In tanti sanno parlare, scrivere testi, cantare ma in pochi sanno arrivare al cuore della gente e Fabrizio Moro rientra decisamente nell’ultima categoria. In molti l’hanno sempre saputo, altri l’hanno scoperto e ne hanno avuto piena consapevolezza ieri, 21 agosto, all’interno del Teatro Mediterraneo, gremito di folla per il cantautore romano nella tappa biscegliese del suo “Tour delle Girandole 2015”, organizzato per realizzare il sogno di un ragazzo disabile e suo fan, Fabrizio Uva dall’Associazione Giovanile “Chiesa Cappuccini” Onlus con il patrocinio del comune di Bisceglie.
Ad aprire la serata è stato il talentuoso cantautore molfettese Luca Mele, vincitore del contest “Roxy Bar Summer Edition” con il suo brano “Luna” che ha suonato insieme ad altri due brani incuriosendo e intrattenendo il pubblico presente. Poi, il tanto atteso ingresso di Fabrizio Moro tra il suo attivissimo fan club biscegliese che ha omaggiato il cantante con striscioni e coreografie con cartoncini tricolori.
Da pezzi recenti come “Alessandra sarà sempre più bella”, “Io so tutto” e “La partita” ad altri passati come “Desiderare”, “Respiro”, “Eppure mi hai cambiato la vita”, “Il senso di ogni cosa” e “Libero”, Fabrizio Moro ha spaziato nel suo repertorio intonando i suoi più grandi successi con immancabile grinta ed energia, alternandoli a brani riarrangiati in chiave acustica, capaci di scaldare il teatro ed anche i cuori dei più gelidi, toccando le corde più intime dell’anima e regalando un’atmosfera suggestiva con il mare a fare da sfondo, anche lui attento e silenzioso spettatore. Momento finale lasciato ai brani “Parole, rumori e giorni” e “Pensa”, il successo con il quale ha vinto nel 2007 al Festival di Sanremo nella categoria Giovani.
Brani densi di significato ed intrisi di verità, molti autobiografici, a sfondo sociale e mai banali, caratterizzati da un tono di denuncia nei confronti di vicende e disagi quotidiani. Parole che raccontano il vero e dotate della giusta combinazione per restare incise e far riflettere perché il suo è lo sguardo di chi la vita l’ha vissuta e la vive in tutta la sua pienezza, affrontandola con coraggio e tenacia, con la capacità di reinventarsi, di mettersi in gioco, interrogarsi e continuare a credere, nonostante il disincanto costante che regala la realtà di tutti giorni.
La serata è trascorsa in un’atmosfera di grandissima intesa e complicità tra il pubblico e Moro, piacevolmente a suo agio in un clima intimo, ravvicinato (decisiva in questo la location che ha permesso al cantante di trovarsi a pochi passi dal pubblico) e festoso. Ma d’altronde, lui è uno che sa parlare alla gente senza filtri, offrendosi per ciò che è ed è forse questo il segreto del suo successo, la sua genuinità che lo rende così autentico, così diretto, così reale, con gli stessi desideri, con gli stessi ideali e con le stesse paure di ciascuno di noi. Ama ciò che fa, sa comunicare e la gente lo sa bene. E lo sa anche chi, come me, ieri non è riuscito a non farsi travolgere dall’onda di energia e dalle emozioni che ha saputo trasmettere, da quei sorrisi densi di umiltà di chi sa immergersi tra la folla, di chi sa guardare il mondo e sa viverlo, di chi sa amare e di chi sa lasciarsi amare.
Fotogallery a cura di Rossella Sciancalepore