Si è rinnovata la tradizione delle iniziative natalizie rivolte ai più piccoli alla Scuola “Edmondo De Amicis” di Bisceglie. Durante le mattinate del 18 e del 19 dicembre si è svolto il mercatino della solidarietà che, anche quest’anno, nonostante le tante restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, la scuola ha desiderato con forza e determinazione.
Il mercatino che ha ospitato i manufatti realizzati dagli alunni si è svolto in piena sicurezza per tutti gli operatori; si è utilizzato il cortile interno della scuola per godere dei benefici dell’aria aperta e per consentire un adeguato distanziamento oltre al contingentamento degli ingressi.
“Difatti il mercatino che ogni anno la “De Amicis” organizza in occasione delle festività natalizie vede impegnati alunni, docenti e genitori in uno sforzo comune per la realizzazione dei manufatti che popoleranno e coloreranno i tanti banchetti ai quali la gente si affaccia incuriosita e tante volte stupita del fatto che piccole mani abbiano saputo creare oggetti tanto belli e significativi pur nella loro semplicità”, raccontano i referenti delle iniziative del primo circolo.
“Gli oggetti realizzati dai bambini sembrano avere un’anima e raccontare dell’amore che gli ha portati ad essere lì; parlano dell’impegno verso il lavoro quotidiano e della sensibilità verso i più deboli”.
La comunità educante della scuola “De Amicis” ha voluto che il suo contributo si rivolgesse in quest’anno scolastico a due realtà del nostro territorio: le “suore di villa Giulia“ e “Comitato Progetto Uomo”, realtà impegnate entrambe in uno sforzo costante verso i bisogni dei fanciulli e delle loro famiglie.
“Siamo fieri di essere una scuola che insegna l’italiano, la matematica, e tutte le altre belle cose che si imparano a scuola, ma che è capace anche di educare alla vita. Siamo fieri di essere una comunità che non lascia mai indietro nessuno e che è attenta ai bisogni di tutti. Amiamo quello che facciamo e speriamo che il nostro messaggio di amore possa arrivare molto lontano per aiutare tutti a capire che è bello essere uniti, sostenersi e saper tendere una mano”, concludono.