Diciamolo subito: non è solo un evento culturale, una tradizione territoriale, una rappresentazione teatrale. E’ anche questo. Ma la commedia dialettale della Compagnia Dialettale Biscegliese, presieduta da Vincenzo Lopopolo, è soprattutto un appuntamento con la storia, con la storia di una città che, come il Paese Italia, spesso si divide su quasi tutto, dalla politica allo sport, ma che trova unità, compattezza, coesione, accordo davanti agli imperatori del buonumore.
Il Teatro Politeama Italia ha ospitato ieri sera, 29 novembre, e lo farà ancora per quattro serate (stasera 30 novembre ore 21, domenica 1° dicembre ore 18, venerdì 6 dicembre ore 21 e sabato 7 dicembre ore 21), “Andrà… ce vù tagghiò, pe re pezzoche te sia acchecchiò”, la commedia 2019 diretta da Uccio Carelli e scritta da Pino Tatoli.
Le avventure, tra pigrizia, amicizia e nervosismi, di Andrea Di Dio (Uccio Carelli) e Pantaleo Di Reda (Vincenzo Lopopolo), le incomprensibili confidenze di Bartolo Di Leo (Pino Tatoli), l’atteggiamento colorito ma diretto di nonna Rosina Lavolpicella (Francesco Di Bitetto), il gusto indiscreto, ma bonario, di appurare e riferire di un onnipresente calzolaio (Francesco Carriera), un duplice corteggiamento da parte di Vincenzo (Carlo Monopoli) e Alfonso (Nicola Ambrosino) nei confronti della figlia minore di casa Di Dio, Rossana (Maristella Lupone) che, però, ha le idee ben chiare sui suoi sentimenti, un nuovo mestiere tra il macabro e il moderno intrapreso da Gianni, il figlio maggiore (Francesco Mastrodonato), una vicina di casa, Pamela (Raffaella Montini), che alimenta congetture e sospetti di natura sentimentale che fanno imbestialire Maria Di Dio, moglie di Andrea (Mariangela Di Benedetto), Licetta, moglie di Pantaleo (Simona Lopopolo) e Romina, moglie di Bartolo (Antonella Di Chiano) e poi ancora due simpaticissimi cammeo di Pino Catino (anche suggeritore) e Sabrina Di Bitetto sono le storie che si intersecano nel corso della commedia e che racchiudono tutti i vezzi e le virtù dei biscegliesi dinanzi alle vicissitudini della vita di ogni giorno.
Assoluto elemento di novità rispetto alle commedie precedenti è la location in cui si svolgono le azioni narrate: non vogliamo svelarla testualmente noi per non raccontare troppi dettagli che meritano di essere visionati coi propri occhi sì attraverso la photogallery, ma ancor di più a teatro dal vivo. Possiamo però affermare che si tratta di un vero fulcro della quotidianità più popolare, più autentica. Parentesi amarcord squisitamente dedicata al maestro Eugenio Monopoli col ricordo di ‘Piripicchio‘ (interpretato dal figlio Carlo) e che generano nell’animo dei più agés un sapore tra commozione e nostalgia dei tempi passati.
Pochissimi i biglietti ancora in vendita per i prossimi spettacoli. Infoline: 335 641 8544 – 346 346 0686.
La Compagnia Dialettale Biscegliese, tra una tesi di laurea incentrata sul suo lavoro linguistico e artistico, spot seguitissimi, condivisi da migliaia di biscegliesi e non, interviste che regalano risate e leggerezza, riviste nazionali che sottolineano l’importanza del patrimonio immateriale che valorizzano come il dialetto, si conferma ancora una volta, con buona ragione e piacevolmente, un incredibile e potente perno su cui si basa un’intera comunità, una realtà che lega e mette d’accordo tutti, uno strumento valido ed efficace di recupero, salvaguardia, tutela e promozione del dialetto biscegliese, dei suoi modi di dire (che risultano spesso più incisivi in talune circostanze), dei modi di fare e di rivolgersi dei biscegliesi che possono essere letti talvolta come grevi, ma che, in realtà, mostrano soltanto bontà d’intenti, generosità, volontà di ‘menare a chiudere’ per risolvere inevitabili dissidi, fastidiose litigate, frequenti fraintendimenti. A tutti gli interpreti della ciurma della risata e della tradizione va rivolto un ‘grazie’ profondo e sincero per aver contribuito, anche quest’anno, a scrivere una nuova pagina di storia di una città che ha bisogno di maggiore unità per guardare con più ottimismo al futuro, senza mai, mai, mai dimenticare origini, radici, tradizioni.
Di seguito carrellata fotografica a cura di Daniela Mitolo (Phomusart).