Un dialogo del tutto eccezionale quello ospitato dalle Vecchie Segherie Mastrototaro ieri sera, sia per la caratura dei relatori coinvolti che per la profondità delle tematiche trattate. Luciano Canfora, professore emerito dell’Università di Bari, uno degli storici più noti a livello nazionale e internazionale, ha presentato il suo ultimo libro Il fascismo non è mai morto, pubblicato per Edizioni Dedalo, insieme ad un ospite d’eccezione: Nichi Vendola. Un evento organizzato in collaborazione con la sezione Anpi di Bisceglie e coordinato per l’occasione da Elisabetta Todisco. Una conversazione che ha richiamato un pubblico numerosissimo, accorso per ascoltare le preziose riflessioni dei due interlocutori, affollando la libreria e occupando tutti i posti disponibili, fin sopra le scale.
“Ciclicamente rispunta una teoria autoconsolatoria che sentenzia: il fascismo è finito in un preciso giorno di 79 anni fa. Per chi abbia familiarità con i tempi lunghi della storia, questa appare però, senza eccessivo sforzo mentale, come una sciocchezza”, ci spiega Canfora. Per capirlo, basterebbe anche solo lo studio del settantennio che abbiamo alle spalle, così da convincersi della vacuità di una tale teoria, ma, sfortunatamente, la riprova è facilmente riscontrabile quotidianamente nella cronaca, che dimostra continuamente come la tradizione fascista sia ancora molto forte, si tramandi, talvolta estendendo la sua influenza anche alle nuove generazioni.
Chi parla di folclore davanti ai saluti romani e alle invocazioni alla Decima Mas, si vuole bendare gli occhi, così come chi vorrebbe allargare il significato di Fascismo a totalitarismo, come fanno molti politici per uniformare tutto. Uno slittamento semantico che ha lo scopo ben preciso di nascondere il significato storico e reale del termine Fascismo, sostituendolo con un termine che non dice nulla, che non distingue, che non connota, che non specifica.
Riprese e montaggio a cura di Angelo Ruggieri.