Napule è mille culure, cantava Pino Daniele. Ed è proprio Napoli con le sue sfumature a fare da background alle situazioni che s’avvicendano nel romanzo del giornalista biscegliese, nonché caposervizi Sky Tg24, Mattia Giuramento, scritto “a quattro mani”, insieme al collega romano del coordinamento del telegiornale di Sky, Emiliano Scalia, intitolato “Erano due bravi ragazzi” – Newton Compton Editori, presentato nella prima giornata della kermesse letteraria Libri nel Borgo Antico. Non, dunque, una Napoli da cartolina, bensì “una città contraddittoria”, come ha ben sottolineato l’autore, “con il nero come colore dominante”.
“Un’esperienza meravigliosa”, ha spiegato Mattia Giuramento al moderatore dell’incontro Piero Bianco, “una scoperta continua, una storia di cui avvertivamo l’esigenza. Partendo dalla cronaca, dai dati che ogni giorno trattiamo nel nostro lavoro, volevamo inventare una storia”. E’ opportuno evidenziare che i protagonisti del libro sono due ragazzi, Fabrizio e Andrea, di estrazione sociale differente: il primo proveniente dalla Napoli bene, estraneo alle vicende camorristiche, il secondo, invece, cresciuto nella periferia degradata del capoluogo campano. “Sicuramente”, afferma il giornalista biscegliese, “nella caratterizzazione dei personaggi, vi sono componenti caratteriali di Mattia ed Emiliano, non così schematicamente, però. Andrea è il motore di questa vicenda, è colui che coinvolge Fabrizio nella storia e nella nostra collaborazione non c’è stato un motore primo, forse potrei essere stato io, proprio perché ho detto ad Emiliano: “Dai, proviamoci!”.
“Se, però”, continua Giuramento, “non ci fosse stata complicità, il romanzo si sarebbe esaurito fin da subito”. Durante la conversazione il moderatore, Piero Bianco, ha riflettuto, sorridendo, sull’ essersi trovato a parteggiare per i due personaggi. “Quando s’intende raccontare il male”, asserisce l’autore del libro, “ si pone anche l’eventualità di raffigurare situazioni e personaggi, che coinvolgono talmente tanto il lettore, al punto da renderlo un “tifoso”. Io ritengo, però, che ci sia un altro rischio: non raccontare affatto. In questo senso vi è l’estrema fiducia nell’ intelligenza di chi legge”.
“La camorra”, continua Mattia Giuramento in merito alla riflessione del moderatore sulla assuefazione di Napoli alla criminalità, “non è solo chi spara, ma è anche un tessuto connettivo, profondo nella società napoletana. La camorra è come sabbia mobile, che risiede sotto la città partenopea e buona parte della Campania. Nell’organizzazione camorristica, inoltre, vi è sia il soldato di camorra, sia il boss, ma anche il notabile, il politico, la gente comune che vive nello stesso palazzo degli affiliati e, dunque, deve mostrare riverenza e rispetto”.
Quello di ieri si è rivelato un momento denso di riflessioni, la fiducia che la parola letteraria possa intervenire capillarmente nella realtà, salvaguardando ciò che di umano vi è ancora nelle persone.