Il Bookstore Mondadori delle Vecchie Segherie Mastrototaro è stato la cornice dell’evento conclusivo di questo “anno letterario” che ha visto Bisceglie protagonista con una serie di incontri di rilievo nazionale. Ospite della serata di giovedì 28 dicembre è stato il giornalista e scrittore biscegliese Marcello Veneziani, che per l’occasione è stato onorato dal vicesindaco Vittorio Fata con il conferimento del sigillo della città al termine della presentazione della sua ultima uscita editoriale, dal titolo “Imperdonabili: cento ritratti di maestri sconvenienti”. Un libro “che non è una celebrazione del suo autore così come non è una esaltazione delle cento biografie contenute in esso”, ma un percorso nella storia del pensiero “inattuale”, ovvero quello che è riuscito ad andare oltre il contingente per scavare nel passato e tracciare una idea di futuro. Così Veneziani inserisce nella sua opera quei pensatori che sono stati condannati (da qui gli “Imperdonabili) per la complessità del loro pensiero e per il loro incedere costante in direzione ostinata e contraria.
Nella lista dei cento figurano anche filosofi ben lontani dalle idee e dalla storia del giornalista biscegliese, ma che per il loro coraggio ed il loro anticonformismo, spesso rivelatosi necessario a scardinare il pensiero dominante in momenti storici difficili, meritano di essere conservati e tramandati nella memoria. Così quello di Veneziani non è tanto un saggio o un documento “pedagogico” su questi autori e pensatori, quanto una testimonianza di gratitudine per chi si è sforzato di dare un contributo originale e dal valore inestimabile alla filosofia, al giornalismo, alla scrittura. Accanto quindi a Gramsci, Marx e Pasolini compaiono nomi meno noti ma egualmente “imperdonabili”, come quello di Piero Martinetti, l’unico filosofo nell’eroica minoranza dei professori che non seguirono i consigli di Togliatti o Croce e decisero di non prestare giuramento al regime fascista.
Ma dagli “irregolari” del pensiero e della filosofia si è poi passati agli “irregolari” della politica che, in un momento in cui le strutture partitiche sembrano perdere voti in maniera emorragica, sono forse gli unici in grado ancora di canalizzare consensi. Veneziani ha quindi parlato naturalmente del Movimento 5 Stelle, dichiarando di guardare “con raccapriccio” Luigi Di Maio, ma anche del suo amico Nello Musumeci, neo governatore della Sicilia, una regione che secondo lo scrittore biscegliese “può essere governata in maniera efficace solo dal nordcoreano Kim”. Per Veneziani, infatti, chi si affaccia sulla scena politica come un “irregolare” deve poi necessariamente confrontarsi, nel momento in cui è chiamato a governare, anche con quelle forze più convenzionali che vorrebbe eliminare. Veneziani non nasconde il suo giudizio impietoso sui “grillini” (“la giunta Raggi è stata il colpo di grazia per Roma”) ma riserva parole dure anche al “giglio magico toscano” di Renzi, salito nuovamente agli onori della cronaca per le ultime rivelazioni riguardanti Maria Elena Boschi.
Parole di speranza sono state invece riservate alla sua città natale che, grazie ad iniziative come Libri nel Borgo Antico ed alla nascita di contenitori culturali come quello del Mondadori Bookstore delle Vecchie Segherie Mastrototaro, ha messo al centro della propria proposta turistica anche la promozione della lettura. “Non importa se per diffondere qualche libro in più bisogna assecondare il feticismo dei lettori per un autografo o partecipare a fiere del libro che sembrano più feste patronali”, ha dichiarato Veneziani. “In un Paese inefficiente come il nostro io consiglio ai miei connazionali di tenere sempre un libro a portata di mano, da poter leggere mentre si è in fila alla posta o si aspetta per il ritardo di un treno o di un autobus”. Ma per Veneziani, forse, il solo modo davvero efficace per diffondere la lettura in Italia è quello di renderla illegale: perché in un Paese cattolico come il nostro “ciò che è peccaminoso è anche incredibilmente appetibile”.