Non capita spesso che ad un artista italiano, uno che spesso si è posto orgogliosamente al di fuori del Sistema dell’arte istituzionalizzata, venga destinato un volume all’estero di ben 436 pagine, con 11 saggi, un’antologia di suoi testi, una serie di apparati completi e centinaia di illustrazioni a colori e in bianco e nero. Invece proprio all’arte e al complesso percorso di sperimentazione di Paolo Gioli è stato dedicato il volume “Impressions Sauvages”, pubblicato in Francia lo scorso anno e curato da Philippe Dubois e Antonio Somaini per Les presses du réel. Titolo che fa esplicitamente riferimento al “pensiero selvaggio” di Lévi-Strauss, che per primo parlò di “bricoleur”, figura paradigmatica di un processo intellettuale che non si serve di simboli astratti, ma degli elementi che l’immediata esperienza quotidiana trasforma costantemente in segni.

L’insieme dei mezzi di un “bricoleur” come Paolo Gioli non è dunque definibile esclusivamente in base a un progetto. Gli elementi di cui fa uso non hanno un ancoraggio esclusivo. Possono essere ricomposti in infinite combinazioni e servire a scopi diversi. Non hanno un centro che li fissa ad una significazione definitiva: sono mobili, ricomponibili, riusabili. 

A Paolo Gioli è dedicato l’ambizioso progetto a cura di Bruno Di Marino (già curatore del cofanetto RaroVideo a lui dedicato) con la collaborazione di Rosario Scarpato e la direzione organizzativa di Antonio Musci e Daniela Di Niso del Cineclub Canudo. Un progetto espositivo articolato in due esposizioni, in Italia e in Cina, e in una serie di altri eventi collaterali, tutti incentrati sull’opera filmica, fotografica e pittorica di Gioli nel periodo 1969-2019 (di cui avevamo già scritto QUI). Le opere esposte provengono da un fondo che fa capo a Paolo Vampa, suo principale collezionista.

Per questa importante occasione, il 5 marzo 2021, alle ore 17, il Museo Castromediano di Lecce, il più antico museo pubblico di Puglia, riaprirà al pubblico dopo l’interruzione per la pandemia da Covid-19, inaugurando la prima delle tre mostre, suddivisa nelle quattro sezioni Natura Corpo Volto Medium, che esporrà oltre cento opere di Gioli, quasi tutte polaroid, in alcuni casi trasferite su carta o seta serigrafica e alcuni film dell’artista.

Dal 6 marzo 2021 invece, sempre alle ore 17, la mostra proseguirà nelle sale del Palazzo Tupputi di Bisceglie, dove sarà visitabile su prenotazione fino al 9 maggio 2021, con la sezione Schermi-schermi, in cui saranno proposte una serie di tele realizzate in serigrafia e acrilico dall’artista a metà degli anni ’70, frutto di un trasferimento fotografico o direttamente collegate ad alcuni suoi film come Traumatografo o Immagini disturbate da un intenso parassita, a testimonianza di uno scambio alchemico di temi e di procedimenti. Nelle due sedi espositive sarà allestita anche una rassegna pressoché completa dei suoi film, anch’essi frutto di una sapiente ricerca e sperimentazione, in alcuni casi con procedimenti analogici da lui stesso inventati o reinventati (animazione, found-footage, riprese stenopeiche, rielaborazioni da fotografie, stop-motion, uso di mascherini ecc.). Opere che dialogheranno con l’architettura rinascimentale del palazzo Tupputi e con gli affreschi delle sale del piano nobile. La XIX edizione di Avvistamenti proseguirà poi con una retrospettiva completa sul cinema di Gioli e con la sezione Made in Italy sul cinema sperimentale italiano, in programma dal 6 al 9 maggio 2021, sempre al Palazzo Tupputi di Bisceglie.

Il seguente programma sarà trasmesso in streaming sui canali social del Cineclub Canudo, del Museo Castromediano e del Palazzo Tupputi:

  • Il 5 marzo, il curatore, Bruno Di Marino, terrà alle ore 10 un seminario sul cinema sperimentale di Paolo Gioli. 
  • ll 6 marzo, sempre alle 10, l’artista Michele Sambin condurrà un workshop sul rapporto tra cinema sperimentale, video e performance. 
  • Il 7 marzo, alle ore 19, Michele Sambin sarà protagonista, insieme a Pierangela Allegro ed Enzo Carpentieri, di una performance tra immagine, suono e parola, prodotta da TAM Teatromusica, il cui titolo è “Quando l’occhio trema”, ideata da Sambin e creata su nove film di Paolo Gioli. 

“È stato per me motivo di grande soddisfazione leggere il nome del Cineclub Canudo di Bisceglie tra i vincitori del bando Italian Council, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo”, ha dichiarato l’assessore alla cultura della Regione Puglia, l’ex ministro Massimo Bray, “Credo che questo risultato sia un giusto e importante riconoscimento al valore di una realtà che, con passione e determinazione, ormai da venti anni, sostiene l’avanguardia dell’arte, ponendo attenzione a tutte le sue forme e linguaggi. Avere modo di entrare in contatto diretto con le opere di Paolo Gioli in luoghi della cultura pugliese sarà ulteriore fonte di emozione. Prima il Museo Sigismondo Castomediano di Lecce, il più antico della nostra regione, poi Palazzo Tupputi a Bisceglie, autentica roccaforte dell’avanguardia artistica, vedranno le proprie collezioni arricchirsi dei lavori di un grande Maestro contemporaneo della manipolazione e della trasmutazione del reale”.

“Paolo Gioli: Antologica/Analogica” è il titolo di un progetto espositivo realizzato da Cineclub Canudo grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Il progetto ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Tutela e Sviluppo delle imprese culturali e del Turismo della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese (Programmazione “Custodiamo la cultura in Puglia”), di Apulia Film Commission, del Polo biblio-museale di Lecce, della Provincia e del Comune di Lecce, del Comune di Bisceglie, dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, del DAMS dell’Università del Salento, dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e di Fondazione Puglia.