Lo spettacolo che si è tenuto ieri sera, al teatro Garibaldi di Bisceglie, dal titolo “Paolo e Francesca – Ipotesi semiseria” di Daniela Baldassarra si pone a chiusura di una settimana che ha visto la donna come protagonista, data la ricorrenza del 25 novembre, in cui si è celebrata la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un evento fortemente voluto dal centro Avis di Bisceglie assieme all’Associazione Donne in Primo Piano di Rutigliano e con la collaborazione del comune di Bisceglie per raccogliere fondi da devolvere all’Aipc Bari (Associazione Italiana Psicoterapia Cognitiva), al fine di istituire una borsa di studio a sostegno della prassi di presa in carico degli “orfani speciali”, bambini travolti dalla tragica esperienza di perdere la madre per mano del padre. Obiettivo importante che si è voluto conseguire attraverso uno spettacolo leggero e divertente, ma che getta una profonda riflessione sul ruolo della donna nel tempo e sulla sua incessante sete di amare ed essere amata.
Ed è proprio da questo messaggio, suggellato nella celebre terzina dantesca “Amor ch’a nullo amato amar perdona”, che prende avvio il frizzante ed irriverente monologo della Baldassarra, capace di esplorare l’universo femminile attraverso una rilettura, in chiave ironica, proprio del V Canto dell’Inferno. Con la sua ipotesi semiseria, la drammaturga pugliese immagina un viaggetto nell’ultraterreno dantesco, giungendo proprio nel secondo cerchio, quello dei lussuriosi, lì si concede una chiacchierata confidenziale con la fedifraga Francesca. Inizia così il confronto tra le due che si scambiano consigli e istruzioni d’uso sulla vita di coppia. Un continuo salto tra passato e presente, scandito dalle risate del pubblico partecipe, alla ricerca dell’anello di congiunzione tra le due donne: la loro innata capacità di amare.