Nella serata di ieri, domenica 17 marzo, il Teatro Don Luigi Sturzo di Bisceglie ha ospitato il terzo appuntamento della quinta edizione di Children 84, rassegna diretta da Tonio Logoluso. Uno spettacolo che vede spettatori le famiglie, con l’obiettivo di intrattenere, divertire e naturalmente insegnare ai più piccoli. Sono proprio loro i protagonisti di “Pinocchio punto e a capo”, interpretato dalla compagnia il Teatro dei Limoni di Foggia, scritto e diretto da Paola Capuano.
Come ben sappiamo, Pinocchio è un burattino che, grazie alla buona Fata Turchina, ha la possibilità di camminare, correre e saltare come un vero bambino, senza fili, con l’unica differenza di essere interamente di legno. Nello spettacolo si narra la storia di Collodi a tutti nota, grandi e piccini, interpretata però in chiave moderna durante la quale è stato compito proprio dei più piccoli aiutare il burattino nelle critiche circostanze in cui lui stesso si caccia.
Lo spettacolo può considerarsi originale a partire dalla situazione iniziale: ci saremmo tutti aspettati Geppetto, con un pezzo di legno intento a fabbricare la più grande e a dirla tutta, anche combina guai delle costruzioni. Innovativa è stata invece l’idea di cominciare il tutto dalla scena finale. Pinocchio si trova infatti a rimpiangere disperatamente le scelte totalmente sbagliate che lo avevano condotto nella bocca di un grande pesce cane che, senza pensarci due volte, l’aveva inghiottito.
Ma una volta pronunciate la cosiddetta espressione magica “se potessi tornare indietro non rifarei più gli stessi errori”, grazie alla Fata Turchina, ha inizio un lungo e simpaticissimo viaggio nel tempo, ripercorrendo attraverso un divertente balletto tutte le disavventure che il piccolo burattino aveva passato prima di arrivare nella bocca del grande pesce cane. Arrivati alla situazione a tutti nota come iniziale, Pinocchio promette alla buona Fatina di fare il buono ma, nonostante le sue buone intenzioni, cede alla tentazione del teatro dei burattini dove baratterà l’abecedario per entrare; si fa ingannare dal Gatto e dalla Volpe nonostante in un primo momento, grazie all’aiuto dei piccoli nel pubblico pensava di averla scampata. Dice bugie alla Fatina e accompagna nuovamente Lucignolo nel meraviglioso Paese dei Balocchi. Ebbene sì, il burattino si ritrova nuovamente nella situazione iniziale dove ripropone le medesime azioni iniziali, ma affermando le seguenti parole “Qua bisogna andare avanti, una volta per tutte”.
Nella bocca del pesce ritrova il suo babbo il quale viene salvato dal figlio che, mostratosi generoso nei confronti del padre, viene premiato con la vita, dunque la trasformazione in un bambino vero. La scena finale è stata alla stessa maniera inaspettata, in quanto Pinocchio si scusa con la Fatina e il babbo, dicendo inconsapevolmente le parole che nuovamente l’avrebbero ricondotto all’inizio di tutto: “Se potessi tornare indietro non rifarei gli stessi errori”.
“Pinocchio punto e a capo” è una storia nuova, moderna e coinvolgente, che mantiene però i valori impostati da Collodi nella sua copia del 1883.
Articolo e foto di Veronica Galantino