Giovedì 24 luglio si è svolto, presso la chiesa di Santa Margherita, il penultimo appuntamento della fortunata rassegna letteraria “Pomeriggi all’ombra di un libro“, organizzata dall’associazione culturale biscegliese Made in Blu. Ospite della serata è stata la scrittrice Elena Bibolotti che ha presentato al pubblico la sua prima pubblicazione “Justine 2.0”, romanzo dalle forti tinte erotiche che cerca non di provocare o stimolare il lettore, bensì di ridare dignità all’immagine della donna nella società.

Il riferimento letterario è chiaro fin dal titolo, quel nome che richiama la Justine del Marchese de Sade e che mette bene in mostra quelli che sono stati i punti di riferimento della scrittrice durante la stesura dell’opera. Come la Justine dello scrittore francese, la protagonista del libro si ritrova in mezzo ad una strada dopo aver affrontato un momento difficile della sua vita, sia dal punto di vista economico che emotivo e, come la ragazza del romanzo settecentesco, proviene da un quadro familiare alto-borghese. Oltre a riprendere la struttura romanzesca delle opere del ‘700, il libro è pieno di continui richiami ad altri esponenti dell’illuminismo francese come Rousseau ma anche a maestri del romanzo d’avventura novecentesco quali Ernest Hemingway e Louis-Ferdinand Céline.

Quello della Bibolotti è un romanzo non solo sul sesso, ma sulla possibilità di scelta e sull’amore verso se stessi. Un libro, come dichiarato dalla stessa scrittrice, “non moralista ma pieno di moralità”. In Justine 2.0 vengono raccontate, senza alcun tipo di pregiudizio, anche le “degenerazioni” più estreme del sesso, quali il sadomaso e le relazioni master/slave, esplorate anche dal best-seller di fama mondiale “Cinquanta sfumature di grigio” o dal recente “Nymphomaniac” del regista danese Lars Von Trier. Secondo la scrittrice, infatti, queste pratiche, se adottate in un contesto relazionale sano, possono essere addirittura positive per il rapporto di coppia. Gli ultimi dati ci dicono infatti che la maggior parte delle violenze nei confronti delle donne vengono praticate in contesti familiari del tutto insospettabili e da persone che spesso vivono la propria sessualità in maniera chiusa e proibitiva.

Nel corso della serata è intervenuta anche la dott.ssa Matilde Cafiero, vice responsabile del Centro Antiviolenza SAVE, che ha ricordato quanto sia importante un “percorso di formazione culturale e sociale che educhi le persone fin dall’infanzia alla non violenza e al rispetto verso il genere femminile”. Il libro della Bibolotti, affrontando una tematica controversa, sviluppa un’attenta analisi sociale e psicologica che non mancherà di stupire il lettore per la sua lucidità ed attualità.

A moderare l’incontro l’organizzatrice dell’evento Mariablu Scaringella.