casteldelmonte_copSecondo appuntamento della rassegna “Storia a santa Margherita” 21 gennaio alle 18: nel pomeriggio di giovedì protagonista sarà uno dei trenta monumenti più visitati del Belpaese: Castel del Monte.

Nella chiesa di santa Margherita di Antiochia, bomboniera extra moenia della città di Bisceglie, avrà luogo il secondo incontro della rassegna letteraria ideata dall’associazione del Centro di Studi Normanno-Svevi e dalla delegazione Fai Bat col patrocinio dell’amministrazione comunale e la partnership tecnica del Nicotel Bisceglie.

Castel del Monte è tra i più forti attrattori turistici e culturali del nord barese se non della Puglia. Merito anche delle tante trasmissioni televisive, dell’attrazione quasi morbosa che molti hanno verso il castello federiciano, ma a fronte di tutto questo successo, che storia raccontare? E come nascono le storie attorno al maniero? A che punto è la ricerca storica? Risponderà a questi e molti altri interrogativi Massimiliano Ambruoso, autore di “Castel del Monte. Manuale storico di sopravvivenza” (Caratterimobili editore), tra i massimi esperti di Castel del Monte in Italia e collaboratore del prof. Raffaele Licinio, docente di Storia medievale dell’Università di Bari.

Modererà l’incontro Giuseppe Losapio, docente all’Istituto “Aldo Moro” di Trani e autore della rivista “Medioevo misterioso”.

Note sull’autore: Massimiliano Ambruoso è stato responsabile di un gruppo di ricerca storica sul castello federiciano,ambruoso collegato all’attività della cattedra di Storia medievale della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bari. È autore di diversi saggi sulla storia dei castelli pugliesi di età sveva: in particolare ha pubblicato Castel del Monte: un tempio “virtuale”, in Castel del Monte e il sistema castellare nella Puglia di Federico II (2001); Castel del Monte tra astronomia ed esoterismo, in Castel del Monte. Un castello medievale (2002); Castel del Monte: stereotipi e dati storici, in Raffaele Licinio, Castelli medievali. Puglia e Basilicata dai Normanni a Federico II e Carlo I d’Angiò (2010).

Per informazioni 3497514788.