Il Teatro Garibaldi di Bisceglie, “guadagnata identità e autorevolezza in questi ultimi tre anni di programmazione”, intende “rafforzare alcuni capisaldi della sua offerta e rilanciare la sfida di rinnovamento intrapresa nel 2013”. Così si apre la lettera, indirizzata agli spettatori biscegliesi, del direttore artistico di SistemaGaribaldi Carlo Bruni, in cui si annunciano alcune delle novità della prossima stagione teatrale, dal nome “Teatri di Pace”. Il “prologo” alla stagione 2016-2017 prenderà il via il prossimo novembre, con un titolo preso in prestito da Bulgakov, “Festival d’Autunno”, e metterà in scena “il lavoro di tre maestri del teatro contemporaneo con quello di alcune giovani e promettenti compagnie pugliesi”. Per questa occasione il Garibaldi “si decentrerà anche in spazi alternativi e in particolare ridisegnerà l’assetto del complesso di Santa Croce, facendo delle nuove visioni un’occasione di viaggio attraverso il patrimonio architettonico della città”. Sempre a novembre il teatro cittadino aprirà una propria “S_Q_UOLA Garibaldi”, ovvero un laboratorio dedicato “alla promozione delle lingue della scena”, che svilupperà “percorsi intrecciati destinati ai ragazzi, agli insegnanti e a quanti vorranno avvicinare quest’arte per conoscerla meglio e incominciare a praticarla”. Il bando sarà pubblicato in settembre, mentre le selezioni prenderanno il via il prossimo ottobre.
La programmazione di prosa, inoltre, si sposterà dal giovedì al venerdì. “Per tre stagioni abbiamo confermato la scelta del giovedì che ci permetteva, appena scesi in campo, di ospitare spettacoli abitualmente occupati nei fine settimana dai teatri capoluogo, con teniture più lunghe”, spiega Bruni. “Ma l’autorevolezza guadagnata e l’adeguato tempo di programmazione portano oggi a considerare il Garibaldi di Bisceglie una meta ambita, permettendoci di confermare la qualità espressa dalle nostre stagioni e scegliere una giornata più propizia, almeno per quanti possono contare sul sabato libero”.
Restano inoltre confermati gli appuntamenti con la danza di Prospettiva Nevskji e il Teatro dei Piccoli, oltre che il particolare interesse verso la componente musicale. A questi si aggiungerà un periodo dedicato ai “Teatri di confine” e al prezioso binomio “teatro ed handicap”. Agli inizi di febbraio, infatti, attraverso spettacoli e incontri, “verrà esplorato un campo che ormai conta esperienze consolidate e di grande qualità artistica. Occasione per promuovere un confronto fra operatori impegnati più generalmente sul fronte delle disabilità e quanti le vivono con maggiore o minore difficoltà”.