Ieri sera, domenica 30 gennaio, le Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie hanno ospitato la presentazione del libro “Sono cose che passano” di Pietrangelo Buttafuoco, edizioni La Nave di Teseo, organizzata in collaborazione con Libri nel Borgo Antico, festival di cui l’autore siciliano è ormai un caro amico.

Il pubblico biscegliese ha risposto con entusiasmo, sfidando il freddo e lo “stordimento della domenica”, come lo ha definito Buttafuoco, per ascoltare il racconto appassionante di un divorzio all’italiana che si trasforma in un moderno Faust al femminile. 

Il romanzo di Buttafuoco, ambientato nella Sicilia degli anni ’50, descrive una periferia che non si percepisce mai come marginale, luogo di passaggio per Picasso, Man Ray, Ionesco e Pasolini. Una regione in cui, anche nei più piccoli paesi, ci si sentiva sempre contemporanei agli accadimenti nazionali e internazionali. «Questo è un libro che ho voluto scrivere seguendo il metodo di Pietro Germi, che diceva che la Sicilia è l’Italia due volte. Tutti i personaggi che ho raccontato mi hanno insegnato una cosa: che uno scrittore non deve passare notti insonni a descriverli per poi procurare il sonno in chi li deve leggere», ha scherzato Buttafuoco, dialogando sul palco con il professore Luciano Gigante e il giornalista Davide Sette.

«È stato emozionante ascoltare le parole e le tante storie di Pietrangelo Buttafuoco nella libreria più bella d’Italia, quella delle Vecchie Segherie Mastrototaro», dichiara il Presidente di Associazione Borgo Antico Sergio Silvestris. «Ci sentiamo di fare nostro l’appello con cui lo scrittore ha salutato i numerosi spettatori che ieri hanno partecipato all’incontro. Un invito a custodire e proteggere i teatri, i cinema, le librerie della nostra città. Quelli che sono, come ricordato da Buttafuoco, presidi fondamentali, luoghi in cui la comunità, la socialità, costruisce l’avvenire attraverso la pluralità delle idee».