Si aprirà questa sera il sipario del Garibaldi su “Teatri di confine“. Alle ore 21 di stasera, venerdì 2 febbraio, si inaugurerà la rassegna teatrale che, per tutto il weekend, coinvolgerà una serie di realtà locali. Ad esibirsi oggi sul palcoscenico del teatro ci sarà Giuliana Musso con il reading “La fabbrica dei preti“.
Classe 1970, nata a Vicenza, Giuliana Musso è una delle più rinomate narratrici del panorama nazionale, e percorre la penisola esibendosi in letture e recitazioni di testi particolari. “La fabbrica dei preti” è un testo ispirato al libro “La fabriche dai predis”, scritto da Pier Antonio Bellina (più noto con lo pseudonimo Antoni Beline), sacerdote e giornalista friulano. La storia, ambientata negli anni ’50-’60, è quella di tre seminaristi sulla soglia dell’ordinazione sacerdotale: costretti ad affrontare una realtà profondamente turbata, i tre religiosi si ritroveranno a metà tra un passato rigido e autoritario e un futuro incerto, segnato dalle speranze di cambiamento racchiuse nel Concilio Vaticano II.
La rassegna proseguirà poi con altri due spettacoli. Sabato (sempre alle 21) si esibirà infatti nelle Vecchie Segherie Mastrototaro l’attore Roberto Anglisani, che porterà in scena il suo “Giobbe“, ispirato all’omonimo romanzo di Joseph Roth. Domenica 4 febbraio sarà invece la volta della rappresentazione “Lorenzo Milani“, portata in scena da Nunzia Antonino, Salvatore Marci, Livio Berardi, Filomena Ferri e Raffaella Giancipoli ed ispirata alla vera storia del controverso sacerdote, tra i protagonisti della scena religiosa nel secondo dopoguerra.
“Teatri di confine” includerà inoltre due convegni. Il primo, che si svolgerà domani alle Vecchie Segherie alle ore 18, è l’incontro con l’attrice Eleonora Mazzoni, che dialogherà con don Franco Lorusso sul suo libro “La testa sul tuo petto“. Il secondo incontro, previsto per le ore 9 di domenica 4 febbraio, si svolgerà all’interno dell’Opera Don Uva e consisterà in un dialogo di diverse personalità, tra cui il vicesindaco Vittorio Fata, Franco Rotelli, Uliano Lucas, don Giovanni Ricchiuti e Paolo Telesforo, sul futuro della Casa della Divina Provvidenza.