L’azione di “land art” Wrapped Theatre, omaggio a Christo Yavachev, che il 13 giugno avrebbe festeggiato il suo 85esimo compleanno, è avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 giugno, quando un gruppo di artisti ha deciso di impacchettare il Teatro Garibaldi di Bisceglie, attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione e fulcro di quel SistemaGaribaldi che si è dovuto fermare a causa dell’emergenza sanitaria. L’opera appare quindi il 15 Giugno 2020, nel giorno cioè in cui i teatri italiani dovrebbero riaprire, per segnalare che il momento è tanto delicato quanto decisivo. Ma il gesto artistico in questo caso vuole anche denunciare l’impossibilità per il settore teatrale di ripartire “nelle modalità immaginate dal legislatore per tenere testa al virus”.
“L’idea è maturata nel gruppo dei tecnici e ha immediatamente contagiato tutti. Covava la necessità di segnare la giornata indicata dal Governo per la riapertura, con un atto teatrale che fosse in grado di testimoniare il disagio dei lavoratori dello spettacolo, senza rinunciare però al compito prioritario del Teatro: quello di rappresentare il proprio tempo e la comunità che lo esprime”, ha commentato di Carlo Bruni, direttore Teatro Garibaldi. “La scomparsa di Christo, la forza iconica di un teatro impacchettato (non sembra indossare una delle mascherine che ormai segnano i nostri volti?), la teatralità stessa dell’atto pubblico, in definitiva una vera messa in scena; il bisogno di toccare una comunità impaziente, pronta ad ignorare, non tanto il virus, ma il suo più intimo significato. Insomma tutto sembrava corrispondere la nostra necessità. Il resto lo farà il pubblico a cui si è scelto, almeno in questa prima fase, di non fornire particolari spiegazioni, accettando il rischio che la veste sia interpretata come il prosieguo del cantiere avviato per la ristrutturazione del Garibaldi (in corso). E si è anche deciso di non concepire l’azione come espressione di protesta, ma come stimolo per una riflessione collettiva: segno manifesto di un Teatro vivo e aperto anche di fronte ad un edificio impacchettato”.