Musica e amore si fondono e danno origine a un unico linguaggio universale. ‘Vi faremo innamorare’, lo spettacolo andato in scena sabato 15 febbraio nella chiesa Madonna della Pace di Molfetta aveva l’ambizione, decisamente raggiunta, di amalgamarli attingendo alle storie d’amore della musica, della letteratura e della cinematografia che hanno fatto la storia.
Sulle note delle esecuzioni dell’Orchestra Filarmonica Pugliese, diretta dal Maestro Giovanni Minafra e presieduta da Laura Bienna, i due solisti – il tenore biscegliese Carlo Monopoli e la soprano biscegliese d’adozione Raffaella Montini hanno inscenato la storia di Rosina e Lindoro dalla celeberrima opera buffa di Rossini ‘Il barbiere di Siviglia’ e quella tragica e intensa degli innamorati per eccellenza, Romeo e Giulietta, ma anche quella verace degli ‘scugnizzi’ Totò e Salomè sullo sfondo della festosa cornice napoletana.
Lo spettacolo ha attinto, tuttavia, anche a opere della letteratura e del cinema più recenti: romantico e appassionato il momento in cui è stato riproposto da musicisti e voci il tema musicale da ‘La bella e la bestia’, interpretata nel film d’animazione Disney da Gino Paoli e Amanda Sandrelli, commovente il tributo a Ennio Morricone di cui è stato eseguita la colonna sonora dal film ‘La Califfa’. Per concludere, l’Orchestra ha eseguito una prima assoluta: l’intermezzo sinfonico ‘Twilight Love’ dello stesso Maestro Minafra, composto per l’occasione, su commissione dell’Associazione Auditorium.
Un concerto per celebrare l’amore, dunque, ma anche la donna: il rosso, colore scelto dall’orchestra e dai solisti per l’esecuzione, è il colore del sentimento per antonomasia, ma anche quello della lotta alla violenza contro le donne.A fornire spunto per parlare di un tema attualissimo, le note dell’Ave Maria di Giuseppe Verdi da ‘Otello’, l’ultima preghiera di Desdemona prima che il suo amato, accecato dalla gelosia, la soffochi, uccidendola.
“La violenza sulle donne esiste praticamente da sempre, ma non per questo dobbiamo accettarla o smettere di denunciarla”. A ricordarlo, la narratrice Giulia Petruzzella che ha ricordato che, ancora oggi, la violenza di genere rappresenta una piaga sociale di cui si parla ancora troppo poco. Non a caso, un paio di scarpe rosse da donna ha fornito, per tutta la durata dello spettacolo, un monito costante: a che questo colore sia associato alla passione, mai al sangue.