Volto tra i più amati e discussi del panorama italiano, ieri, domenica 25 agosto, Giampiero Mughini è stato ospite della terza ed ultima serata della kermesse Libri nel Borgo Antico. Lo scrittore, giornalista ed opinionista catanese, moderato da Roberto Straniero, ha presentato in piazza Castello il suo libro “Memorie di un rinnegato”, edito da Bompiani.
Firma autorevole del giornalismo italiano ed ospite di numerosi programmi televisivi, la personalità di Mughini la si rimanda spesso alle sue apparizioni in programmi televisivi, in primis di natura sportiva, anche se, come egli stesso ha confessato durante la serata, “nella mia vita la tv ha sempre ricoperto un ruolo marginale, poiché non vivo per la popolarità ma per ciò che scrivo”. Ed infatti sono proprio i suoi scritti a raccontare la vita di quel “bonaccione, fiero ed orgoglioso”, trascorsa a raccontare di calcio e della sua Juventus, di cui è grande tifoso, oppure a scrivere articoli di giornale. Infatti, all’interno di “Memorie di un rinnegato“, Mughini passa in analisi i momenti più importanti della sua vita, soffermandosi in vario modo sui principali eventi di contorno che hanno accompagnato la sua crescita, in particolare il periodo post bellico, quando l’Italia dalle ceneri del fascismo seppe rinascere e produrre. “Nel 1960”, racconta l’autore, “ il boom economico investì lo stivale, segnali di questo grandissimo evento furono il riconoscimento della lira come miglior moneta al mondo ed il grande flusso migratorio che dal Sud portò innumerevoli meridionali al Nord in cerca di lavoro”.
Un libro che racconta anche i piaceri di quegli anni. Come ad esempio il 1972, un anno in cui “la cosa importante non era la politica ma le condizioni di vita quotidiana condotte dagli uomini e dalle donne, la musica, il benessere e sopratutto gli incontri, quelli speciali. Tra i tanti avuti nella mia vita”, racconta Mughini, “non potrò certo dimenticare la straordinaria persona di Indro Montanelli, giornalista principe dei quotidiani italiani”. Un’opera, però, che oltre ad analizzare i fatti della nostra nazione, racconta anche i volti di quegli uomini che hanno fatto la storia del bel paese. Tra questi, menzione speciale per Palmiro Togliatti e Bettino Craxi, colui che “resuscitò il partito socialista italiano”. Una vita, quella di Mughini, passata a scrivere dei grandi nomi ed eventi del tempo con una particolarità: quella di non togliersi mai l’impermeabile quando si lavora per un giornale, “come uno che entra in una casa da cui sa che andrà via subito”