“Quello che è accaduto a Bisceglie dopo l’ultimo acquazzone è una ferita nell’orgoglio per tutti i cittadini: una intera città è rimasta bloccata da fiumi d’acqua e allagamenti diffusi su quasi tutto il territorio. Ritengo sia inutile fare polemiche e addossare colpe o responsabilità: si cadrebbe solo nella retorica, tanto cara a qualcuno, di dividere la città tra i “gufi” che si lamentano e le “aquile” che volano alto sulle ali dell’entusiasmo acceso da ogni (vacuo) comunicato auto celebrativo del Sindaco”.

Comincia così la nota redatta dal consigliere comunale e capogruppo PD Angelantonio Angarano in merito agli allagamenti che hanno interessato la nostra città lo scorso 12 agosto.

“Prendiamo solo nota – puntualizza Angarano – che ancora una volta l’Amministrazione ha preferito rimanere in silenzio, e continuare a“galleggiare” sul suo immobilismo. Noi non ci stiamo, non ci rassegneremo mai a “girare la testa” di fronte ai problemi. Crediamo che chi amministra la cosa pubblica non può fare finta di nulla o, ancor peggio, far passare il concetto che “mal comune sia mezzo gaudio” attraverso superficiali paragoni con altre città”.

Il consigliere propone dunque un confronto e rivolge delle domande all’Amministrazione: “Noi vogliamo un confronto con l’Amministrazione e delle risposte per poter fare delle osservazioni, proprio come ogni biscegliese a cui sta davvero a cuore la propria città e vuole contribuire a migliorarla. Ed allora vorremmo innanzitutto sapere qual è la situazione complessiva dei lavori di adeguamento della fogna bianca: ci era stato fatto capire che finalmente, con i lavori che interessavano via Veneto e che hanno tenuto chiusa al traffico per mesi via Giuliani, si sarebbero risolti i problemi di allagamento della zona; sembrava che addirittura potessero essere raccolte anche le acque bianche del quartiere Sant’Andrea. Visti gli allagamenti sul ponte di via Ruvo e su Cala dell’Arciprete, vorremmo sapere se tali opere sono effettivamente operative e pienamente efficienti. Vorremmo sapere se è in funzione l’impianto deputato a ricevere le acque bianche, in zona San Francesco, e che fine fanno le stesse dato che il problema riguarda anche lo sversamento di acqua piovana nel “circuito” della fogna nera, a giudicare dai tombini che “saltano” e dalle chiazze scure che si vedono in mare”.

Altro aspetto spigoloso il waterfront: “Per quanto riguarda il Waterfront la vicenda ha dei risvolti grotteschi. Si tratta di un opera nuovissima, finanziata da denaro pubblico ed i cui costi di progettazione sono rilevanti essendo proporzionati alla complessità dei lavori previsti ed all’entità del finanziamento pubblico: purtroppo, visto il risultato, non sembra che tale progetto sia adeguato o che l’esecuzione di tali lavori sia efficace”.

“Ed allora – si legge in conclusione di nota – si provveda a verificare se non sia il caso di ridimensionare le parcelle dei progettisti proporzionandole ai risultati o a chieder loro un risarcimento perché non è possibile che tutta via Nazario Sauro si trasformi in un fiume in piena, causando grave danno d’immagine alla città, penalizzando il possibile sviluppo commerciale e soprattutto l’incolumità dei cittadini. Se le responsabilità dovessero essere, invece, di chi si è occupato dei lavori sulla rete fognaria su via Porto e via Nazario Sauro, si provveda a chieder conto a loro. E’ evidente che la cementificazione delle lame, il consumo esasperato del suolo e la scarsa manutenzione delle caditoie sono cause endemiche di tale situazione e, in ultima analisi, ne è concausa anche l’incuria di qualche cittadino, ma non per questo si deve accettare passivamente lo stato delle cose senza verificare possibili soluzioni che possano almeno diminuire i disagi ai cittadini”.

Richiesta finale del Partito Democratico: “Per questo chiediamo all’Amministrazione di avviare un tavolo di lavoro sulla situazione complessiva della rete fognaria cittadina per avere dati tecnici e formulare, sulla base degli stessi, eventuali proposte”.