Nel corso di un’intervista a Spazio Città su TeleSveva, intervistati dal direttore Roberto Straniero, i due candidati sindaco, Vittorio Fata e Tonia Spina, arrivati rispettivamente quinto e sesto con il 10% e il 6% delle preferenze, hanno effettuato un’analisi del voto dello scorso 10 giugno parlando soprattutto di possibili alleanze in vista del ballottaggio del 24 giugno.
“Il voto a Bisceglie è stato drogato dal numero esorbitante di candidati al consiglio comunale e dei candidati sindaco”, ha sottolineato Tonia Spina alla guida della coalizione ‘Un’altra Bisceglie’, “Un candidato in ogni famiglia, in ogni associazione, in ogni club sportivo. Oltre a questo c’è stato un calo notevole del numero degli elettori. La città ha espresso ciò che già sentivamo nei confronti delle ultime due amministrazioni Napoletano-Spina. Io ho proposto un progetto politico innovativo. Nelle mie liste non c’erano consiglieri uscenti, ma persone che non vivono di politica. Consideravo questo come un punto di forza della mia coalizione”, ha evidenziato Spina, “e, invece, si è rivelato un punto di svantaggio perché magari, presi dal loro lavoro o non abili nel portare avanti una campagna elettorale, hanno fatto tutto ciò che potevano ma il risultato non è stato appagante”.
“Io ritengo di essere stato premiato: sono stato vice sindaco di Francesco Spina in questi anni e, se fosse vero ciò che dice Tonia Spina, avrei dovuto fare flop anche io e, invece, la mia candidatura e la mia lista (la più suffragata in assoluta delle trentuno liste) hanno ottenuto grande fiducia”, ha tenuto a precisare l’avvocato Fata, “Complimenti ai due candidati sindaco che si sfideranno al ballottaggio: sono evidentemente stati più bravi di noi. Non ritengo sia stato un voto contro qualcuno o qualcosa, penso invece che i cittadini votino chi ispira loro più fiducia”. E su Tonio Belsito: “La candidatura dell’avvocato Belsito avrebbe avuto un senso se costruita col tempo e condivisa da tutto il gruppo, ma non a una settimana dalla chiusura delle liste. I risultati delle sue liste, infatti, non hanno sfondato. Non perché non valessero i candidati di queste liste, ma perché tutto ciò che è improvvisato non porta risultati. Il mio rimpianto”, ha aggiunto Fata, “è quello di non essere riuscito a tenere unito il gruppo di Francesco Spina. I miei tremila voti sommati ai quattromila e cinquecento che Spina ha portato alla coalizione di Napoletano, oggi sarei al ballottaggio. A questo aggiungo che non avremmo perso pezzi come l’assessore Abascià e alcuni candidati consiglieri del gruppo Pd”.
“Ho cominciato, nonostante il risultato, a costruire un percorso nuovo composto da gente che ha voglia di cambiare”, ha poi ribadito Tonia Spina, la quale sui due sfidanti al ballottaggio aggiunge: “Casella e Angarano sono persone con cui ho ottimi rapporti. Valuteremo programmi e faremo considerazioni personali. Ho sostenuto Casella cinque anni fa e siamo arrivati al ballottaggio. Con la coalizione di Angarano c’è una serie di partiti di centro-destra cui io appartengo che sento affini al mio pensiero e con cui ho portato avanti percorsi politici comuni. La mancanza di coerenza, però, crea gravi preoccupazioni”.
“Stare fermo non è ciò che farò. Sono due persone valide”, ha concluso Fata, “Casella è più radicato sul territorio. Angarano paga il fatto di aver trascorso del tempo fuori per gli studi. Gianni è rimasto coerente dal punto di vista politico, restando al centro. Angelantonio ha messo in atto ciò che è successo a Barletta e in altre città allargando la coalizione. Ho avviato un confronto con i candidati della mia lista per tutte le valutazioni del caso. Ci siamo aggiornati a stasera per decidere se sostenere l’uno o l’altro. E’ chiaro che tutto potrebbe cambiare nel momento in cui uno dei due dovesse proporre alla mia lista un apparentamento tecnico che consentirebbe alla mia lista di portare più consiglieri, ma pagherebbe lui qualcosa. E’ una valutazione del candidato sindaco”.