“Ennesima retromarcia del sindaco Angarano. Nel giro di una ventina di giorni l’Amministrazione rinnega se stessa almeno tre volte, senza attendere che canti il gallo”. Lo scrive il consigliere d’opposizione Vincenzo Amendolagine del Movimento 5 Stelle. “Prima il ritiro del punto sul debito fuori bilancio per il riconoscimento di centinaia di migliaia di euro all’ex gestore del servizio dell’igiene urbana nell’ultimo consiglio comunale, dove, candidamente, il dirigente, che ha partecipato al tavolo tecnico con il consorzio Ambiente 2.0 per concludere la transazione, dichiara che non avrebbe la competenza d’ambito per gestire il settore affidatogli”, scrive l’esponente d’opposizione.
“A fine anno 2020 la giunta Angarano si dichiara in potenziale, presunto, reale conflitto di interessi in materia urbanistica, rimettendo all’Ufficio Tecnico i documenti per predisporre la proposta di adozione del piano urbanistico generale. Una mossa che ha il sapore del rallentamento tattico dell’approvazione del PUG, per continuare ad utilizzare il vecchio strumento urbanistico non conforme alla normativa paesaggistica. In sintesi: se si approvasse il PUG non si potrebbe concedere permesso a costruire per la maglia 165, ad esempio”, si legge nel comunicato stampa.
“Dulcis in fundo, le dimissioni del capo di gabinetto del sindaco che scopre dopo oltre due anni, nonostante fosse già vigente la legge Madia quando è stato nominato, di essere incompatibile con il suo status di pensionato. E intanto la città langue, l’insoddisfazione dei cittadini cresce e il sindaco Angarano dimostra con i fatti la propria incompatibilità politica e amministrativa con la guida della Città”. Questa la dura conclusione del consigliere Amendolagine.