“La fretta di approvare il bilancio ha costretto Angarano a ritirare il Piano Triennale delle opere pubbliche, propedeutico allo stesso, disattendendo la sentenza del Tar che invitava l’Amministrazione a riadottare tutti gli atti di programmazione economica e finanziaria del 2019”. È quanto si legge nel comunicato stampa diffuso dal Movimento 5 Stelle di Bisceglie sul consiglio comunale svoltosi mercoledì (in seconda convocazione dopo la seduta di lunedì). “Fra l’altro il Piano delle Opere Pubbliche che si stava tentando di approvare, ha subito numerose variazioni nel 2019, dato che alcune delibere di giunta hanno disposto nuovi stanziamenti per opere pubbliche, come, ad esempio, le attività di manutenzione e sistemazione dello stadio Ventura. Di fronte a queste lampanti incongruenze, l’Amministrazione ha ritenuto opportuno ritirare il punto. Il Piano Triennale costituisce, però, un pezzo fondamentale del bilancio comunale. Non lo diciamo solo noi, ma i revisori dei conti che nel loro parere al bilancio hanno, giustamente, rimarcato la centralità dello stesso”, afferma Vincenzo Amendolagine, portavoce del Movimento in consiglio comunale.

Angarano ha poco da gioire: i pasticci procedurali e sostanziali che lo hanno costretto a ritirare il Piano delle Opere Pubbliche e a riadottare in maniera anomala gli atti di cui sopra, hanno fatto sì che l’elefante partorisse un topolino, cioè un bilancio 2019, dopo un anno, ancora monco e che sembra presentare seri profili di opacità. Inoltre, la mancata pubblicazione del Piano Triennale secondo le procedure previste per legge, il suo mancato aggiornamento rispetto alle delibera di giunta intervenute (e che ne hanno modificato la configurazione) la sua mancata adozione, costringeranno per alcuni mesi la città a star ferma, senza appalti e opere pubbliche”, conclude Amendolagine.