“Le inefficienze della macchina comunale e il ricorso costante al contenzioso alimentano il pozzo senza fondo del debito. Il Consiglio Comunale fiume svoltosi in ‘due puntate’ ad agosto scorso si è concluso con l’approvazione dell’assestamento di bilancio e il riconoscimento da parte dell’Assemblea di una lunga serie di debiti fuori bilancio. Il secondo Consiglio Comunale dell’era Angarano ha avuto un retrogusto surreale: ancora debiti fuori bilancio sottoposti all’Assemblea, alcuni dei quali di dubbia interpretazione”, commenta così il portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio Enzo Amendolagine le prime settimane dell’operato amministrativo del primo cittadino. “Dobbiamo aspettarci nuovi improvvisi debiti da discutere ad ogni nuovo Consiglio?”, si chiede Amendolagine. 

Surreali, fra l’altro, gli interventi e i voti contrari di certi integerrimi oppositori“, sottolinea il consigliere, “Chi ha seminato debiti e sprechi in un passato recente oggi si erge a paladino di parsimoniosa buona amministrazione. Fra i debiti da riconoscere c’erano debiti delle precedenti amministrazioni. Eppure, chi li ha prodotti ha votato contro la loro approvazione. Surreale davvero!”

Nella nota Amendolagine elenca punto per punto le ‘anomalie del sistema’: primo punto lo “smaltimento degli inerti per il 2017“: “L’importo del debito, al netto dell’ Iva, ammonta a 45.969,20 euro. Non vi è traccia di una procedura trasparente di affidamento di questo servizio. Si è proceduto ad affidamento diretto sopra soglia, senza alcuna indagine di mercato e senza alcuna motivazione plausibile legata all’urgenza dell’espletamento del servizio di smaltimento. Ancor più anomala l’assenza di un contratto di affidamento. Manca la procedura di affidamento, manca il contratto. Ma la ditta s’è dichiarata comunque disponibile ad espletare il servizio e – naturalmente – dopo il riconoscimento del debito a maturare un credito cospicuo nei confronti del Comune”. Enzo Amendolagine ha infatti abbandonato l’aula al momento del voto su questo punto e valuterà eventuali segnalazioni alle autorità competenti.

Altra questione riguarda i canoni per l’attraversamento reti tecnologiche: “Si tratta presumibilmente di canoni ripetitivi e per il 2017 non è stata programmata interamente la spesa nel bilancio di previsione. In attesa di opportuna variazione di bilancio per coprire il ristoro del debito, non è stato possibile quindi procedere interamente al pagamento delle fatture per incapienza sul capitolo di spesa”. Il Consigliere del Movimento ha ribadito che se si tratta di canoni ripetitivi che rinvengono da contratti in corso e che sarebbe opportuno programmare tale spesa nel bilancio di previsione. A riguardo Amendolagine ha espresso voto contrario.

Terzo punto le modifiche alla convenzione di assegnazione di suoli comunali alla Cooperativa Temenos: “La cooperativa, il cui scopo sociale è lodevole, ha chiesto al Comune di Bisceglie di poter iscrivere ipoteca sui fabbricati già costruiti per ottenere un mutuo bancario. Si rileva l’anomalia di una richiesta di modifica alla convenzione a dieci anni dall’assegnazione del diritto di superficie avvenuta, appunto, nel 2008”. Il consigliere 5 Stelle ha chiesto all’assemblea come mai la stessa Cooperativa non avesse predisposto un piano finanziario per la realizzazione delle opere che intendeva realizzare negli anni successivi e che significato bisogna attribuire alla diffida a modificare la convenzione fatta pervenire all’Amministrazione dai legali della Cooperativa. “A margine, bisognerebbe anche capire se il versamento della somma di 13.750,00 euro per la concessione del diritto di superficie di 99 anni possa considerarsi congruo”. Amendolagine ha preferito astenersi al momento del voto.

Per ciò che concerne i debiti verso creditori vari per servizi di ciclo integrato rifiuti il Movimento a riguardo chiarisce che il debito da riconoscere è inerente il decreto ingiuntivo notificato da Cisa Spa al Comune per il ristoro delle somme del servizio per il trattamento dei rifiuti, le cui fatture non sono state pagate per la presunta mancanza del contratto di servizio, come sostenuto dal dirigente Dibari. Il presidente di Cisa ha smentito il dirigente avendo comunicato la regolare sottoscrizione del contratto. A contraddire il dirigente Dibari anche la relazione tecnica del funzionario comunale incaricato che attribuisce inadempienze e ritardi del Comune nell’evadere in modo tempestivo pratiche come queste alla carenza di personale nel suo Servizio. Il rimpallo di responsabilità e il successivo decreto ingiuntivo hanno prodotto un aumento del debito di oltre € 18.000,00 fra interessi e spese legali. Voto contrario di Amendolagine.

Ultima questione riguardano le sentenze di condanna del Comune: “numerosi i debiti relativi a sentenze di condanna del Comune. Le passate amministrazioni hanno cavalcato costantemente la pratica del contenzioso, anche nel caso di ristoro di somme esigue. Contenzioso significa spese legali per la difesa del Comune in giudizio. E in caso di condanna significa pagamento del debito e spesso delle spese legali del querelante. Siamo di fronte ad una lievitazione spropositata del debito anche in virtù dell’affidamento del patrocinio del contenzioso ad avvocati esterni all’Amministrazione”, scrive Amendolagine che si è astenuto “perché i debiti oggetto della votazione non sono imputabili all’amministrazione Angarano che ha ereditato una situazione compromessa e al quale si spera la nuova giunta vorrà mettere fine”.