“Mentre la città è abbandonata a sé stessa, abbiamo ancora una volta assistito agli ormai usuali fenomeni di trasformismo politico ed ai consueti cambi di casacca sotto la bandiera del classico ed abusato ‘civismo alla biscegliese’. In sintesi, alla sublimazione della politica delle “responsabilità condivise”, applicata da tempo dal nostro primo cittadino, che porta tutti (maggioranza ed opposizione) ad amministrare la cosa pubblica attraverso una gestione del potere autoreferenziale ed individualista che fisiologicamente finisce col perdere di vista i veri bisogni dei cittadini ed il bene comune”. Comincia all’attacco un intervento del consigliere comunale Angelantonio Angarano del Partito Democratico che riceviamo e pubblichiamo.

“Da sempre, il sottoscritto ed il PD di Bisceglie hanno scelto di stare dalla parte dei cittadini, i cui bisogni dovrebbero essere in cima all’elenco delle priorità della politica, denunciando il pericolo di una amministrazione locale disattenta ai problemi e più propensa a preservare le condizioni per la propria sopravvivenza politica”, aggiunge Angarano. “Da sempre abbiamo deciso, nei fatti, di proiettare la nostra azione politica verso orizzonti non personalistici ed in sintonia con le esigenze di crescita della nostra comunità: Interrogazioni consiliari, proposte di emendamenti al bilancio, emendamenti ai regolamenti delle imposte locali per attutirne gli effetti sui cittadini, comunicati stampa su emergenza abitativa e sicurezza urbana, sul “pasticcio 167”, sulle situazioni di degrado del verde e dei parchi pubblici e delle zone di periferia, solo per fare qualche esempio (viviamo in una città dove anche l’ordinaria amministrazione, quale sarebbe ad esempio una derattizzazione e disinfestazione fatta per tempo, è un evento!). L’unica risposta è stata il silenzio”.

“E ciò è tanto più grave perché riteniamo che vengano ignorate non solo e non tanto le nostre proposte, quanto le aspettative e le istanze dei cittadini”, prosegue il consigliere comunale del Pd. “Ciò che noi vogliamo, invece, ignorare è il teatrino della politica locale e lasciarlo al giudizio dei cittadini e preferiamo continuare il progetto di mettere al centro i “cittadini” rendendoli protagonisti attivi di una gestione davvero innovativa della città, fuori da schemi vecchi ed ormai privi di slancio. Ancora una volta lanciamo la sfida all’Amministrazione su alcune tematiche cittadine per un confronto in Consiglio finalmente serio, a prescindere dalla “sigla partitica” con la quale si intendono presentare la prossima volta”.

ZONA 167. “In primo luogo: stanno partendo gli avvisi per i conguagli alle cooperative: basta silenzi sulla zona 167 sia per quanto riguarda gli indennizzi che per lo stato di degrado dell’intera zona, destinata a non veder sorgere tutte le opere di urbanizzazione secondaria previste e, quindi, a rimanere un “opera incompiuta”. Al contempo suggerisco di convocare un Consiglio monotematico sulla situazione di crisi del settore dell’edilizia privata nella città”, proprone Angarano.

ZONA ASI. “In secondo Luogo: verificare l’attuale opportunità di cementificare altro terreno agricolo per far spazio ad una Zona ASI cittadina mettendola a confronto con l’alternativa di salvaguardare ed incentivare il commercio di vicinato anche alla luce del mercato immobiliare che registra numerosi capannoni in fitto o in vendita nella Zona Asi di Molfetta e nelle nostre zone artigianali e delle difficoltà della Grande Distribuzione che incomincia a licenziare. Forse, sarebbe più utile cercare di risollevare il commercio cittadino e riuscire ad ottenere, come hanno ben fatto i comuni limitrofi, le agevolazioni tributarie e fiscali relative alle Zone Franche Urbane o Zone Speciali Urbane”, fa notare il capogruppo del pd in consiglio comunale.

EMERGENZA ABITATIVA. “Infine: mettere mano alla situazione del patrimonio immobiliare cittadino attraverso la predisposizione di un piano serio di valorizzazione, recupero, assegnazione o cessione, per avere importanti riflessi sul bilancio, anche al fine di far fronte ai problemi dell’emergenza abitativa o di contrasto al disagio sociale. Per far questo si deve passare anzitutto attraverso un censimento del patrimonio immobiliare e dalla verifica delle situazioni di fatto e di diritto, mettendo in atto le azioni legali necessarie”, sostiene Angarano. “In tale ambito discutere seriamente del Piano Casa per le emergenze abitative aumentate con l’aumento della disuguaglianza e dell’esclusione sociale, estendendo l’attenzione anche alle fasce di popolazione non coinvolte prima da questo tipo di problemi, vista la difficoltà nel sostenere il costo degli affitti: emanare subito il Bando per l’assegnazione degli alloggi e quello per il contributo per gli sfratti da morosità incolpevole (il Comune di Bisceglie ha a disposizione €22.000,00 circa) e costituire l’Agenzia per la Casa dato che l’ampliamento del patrimonio abitativo in affitto a canone calmierato rimane una strada obbligata vista la perdurante crisi economica.

 “Il senso civico è stato la chiave del nostro modo di far politica, ovvero sensibilità per problemi e questioni che hanno stretta attinenza con l’essere cittadini in senso pieno ed a tal fine continuiamo ancora una volta a cercare stimolare il dibattito ed il confronto di idee con l’Amministrazione: ma considerando le premesse, crediamo che si perderà ancora del tempo prezioso per fare le cose ed assisteremo solo a spostamenti di voti di Consiglieri ed Assessori posizionati come soldatini, in attesa dell’esito delle regionali; ed anche allora il risultato sarà la gratificazione dei pochi nel silenzio dei molti”, conclude il consigliere comunale del Partito Democratico Angelantonio Angarano.